lunedì 6 ottobre 2014

Gabriel's inferno: la serie di Sylvain Reynard


"Bruciava di un amore talmente intenso che la sua fiamma non si era spenta, 
nemmeno nei periodi di oscurità più fitta."

Inizialmente avevo letto commenti che paragonavano questa serie a quella di 50 sfumature, cosa che aveva subitaneamente creato in me una reazione di rigetto totale, tanto che almeno all'inizio non volevo assolutamente leggerlo. Poi però, complice una certa vampira che ci si è fissata, mi sono convinta a darci un'occhiatina e inevitabilmente me ne sono innamorata. La serie non ha assolutamente niente di quella della James: tanto per dirne una personaggi e storia sono ben costruiti e coerenti, hanno molte sfaccettature e non ti capita mai di pensare che la protagonista sia idiota o che la storia sia inesistente, né sono presenti parti in cui ti sembra che l'autrice proprio non sappia scrivere perché lascia cadere le situazioni nel vuoto.

Sylvain Reynard, pseudonimo sotto cui si nasconde un'autore canadese di cui non circolano molte notizie. Nei libri è scritto che si tratta di un autore, su internet ho trovato che si tratta di un autrice. Alla fine mi sono ricordata che non mi interessava affatto sapere se fosse un lui o una lei, se fosse sposata/o o meno con un uomo o una donna o roba così. Non so perché ma non mi sono mai interessati gli autori, mi sono sempre e solo interessati i libri. Certo, quando vedo una autore italiano tendo a evitarlo, perché di solito non apprezzo, ma è anche vero che sono la prima ad ammettere che ci sono eccezioni a questa regola.

Torniamo a noi, la serie composta da tre volumi (il primo è Grabriel's Inferno, il secondo è Gabriel's rapture e il terzo è Gabriel's redemption), dovrebbe snodarsi attraverso un percorso interiore che porta metaforicamente Gabriel dall'inferno al paradiso, grazie all'amore di Julia...
Parlando di cose quasi senza importanza: le copertine sono le stesse della serie Americana, per una volta non le hanno cambiate. Anche il titolo è più o meno lo stesso.

La storia di questa serie inizia in un modo sorprendente: nel primo libro, Gabriel's inferno-Tentazione e castigo, Julia appena arrivata all'università, durante la lezione di Gabriel viene ripresa da quest'ultimo perché presta scarsa attenzione. Gabriel sembra essere un uomo freddo, aggressivo e scorbutico, in parole povere un vero stronzo (scusate il termine!) e quando la incontra la aggredisce verbalmente a più riprese, si mostra tutt'altro che cordiale, tanto che alla fine ti sembra semplicemente impossibile che tra i due possa succedere qualcosa di positivo. Il lettore passa tipo le prime trenta pagine a pensare: "Che grandissimo bastardo!". Ma forse è proprio per questo che il libro subito ti cattura e inizi a rimanere affascinata da questo protagonista così particolare, che lentamente inizia a ricordare la sua Beatrice e a capire che era sempre stata reale.
Julia poi, per quanto chiusa, a volte anche troppo, e per quanto irritantemente buonista, resta un personaggio intelligente e brillante, pienamente coerente con se stesso in ogni sua azione. E mentre l'amore tra i due sboccia, la nostra timida e introversa protagonista ritrova a poco a poco la fiducia in se stessa e la propria forza sepolta sotto molti strati di dolcezza.

La storia che ne risulta è dolcissima e molto bella, appassionante e a tratti anche divertente.
Giusto andando avanti, nei libri successivi, ma anche in questo, troviamo un paio di cose e di personaggi che reputo poco credibili. Ad esempio l'ossessione di alcuni personaggi per questa coppia o l'accanimento che hanno verso uno dei protagonisti. Tanto per dirne una non capisco per niente il comportamento dell'ex di Julia, ma è una partentesi molto piccola, lui appare giusto il tempo di provare a violentarla e essere picchiato a sangue per questo. Meno piccola e ancor meno spiegabile è invece la posizione di una studentessa di Gabriel, Christa, che lo accusa di molestie solo perché lui non aveva ceduto alle sue avance. Ho trovato il suo comportamento e le sue ragioni poco credibili, sopratutto alla luce del fatto che anche il nome di lei ne sarebbe uscito macchiato.

L'unica nota veramente negativa però è stato l'eccessivo buonismo presente qua e là in tutta la serie, nonché un continuo e alquanto pesante riferimento alla fede, che molto spesso appare anche poco sensato.  Passi il fatto che quando rompono lui va in pellegrinaggio (no, ma, sul serio?) su... la tomba di San Francesco ad Assisi (mi pare), ma il tirare fuori qua e là metafore religiose mi è sembrato... quasi il tentativo di riempire il dialogo. L'impressione che ho avuto a volte è stata: "Qui devono parlare di qualcosa, che ci metto? Ah, si, la metafora su quel quadro religioso". No, ma, risparmialo. Davvero, per favore. u.u

Tra l'altro ci sono troppe citazioni e troppi accenni a temi filosofici, sopportabili giusto perché sono accenni. Sempre in ambito buonismo, pietà e giustizia (mi sono trovata ora, mentre cercavo una citazione carina, una pagina iper-buonista su questo), Julia si rifiuta di agire contro l'ex da cui ha subito violenza verbale, fisica e, solo grazie a Gabriel, non sessuale. Non dico che ci sia qualcosa di sbagliato in questo non voler agire contro, dico solo che ho invocato l'aiuto di Emily Thorne!

In definitiva la serie è davvero molto carina, ma come ogni serie ha le sue pecche. Ugualmente non posso che consigliarla.

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