mercoledì 30 ottobre 2013

Mom, nuovo telefilm comico



Nuova serie tv comica per la CBS (mi pare) incentrata sulle vicende di Christy, una madre single che ha avuto due figli da due uomini diversi. Ex alcolizzata, forse anche ex drogata, non è ben chiaro, ora Christy lavora come cameriera in un ristorante, ha una relazione con i suo capo, un uomo sposato, e una madre che non sopporta. Bonnie, la madre di Christy sembra essere una donna che non ha molto bene consapevolezza della sua età, anche lei ex drogata e ex alcolizzata, rincontra la figlia ad un incontro degli alcolisti anonimi.

Raccontato in questo modo la trama del telefilm sembra decisamente cupa deprimente: in realtà questo show è una sitcom e anche incredibilmente divertente!
Christy ha una figlia adolescente che fa sesso e che non vuole parlare di lei, la quale rimane incinta del suo ragazzo, un po' come Chris alla sua età. Il rapporto con la madre è una continua fonte di battute comiche e situazioni paradossali e divertenti, perchè Bonnie è tutto tranne che una madre tradizionale!
Per quanto riguarda i temi più pesanti delle dipendenze, sono anche queste usate in modo scherzoso per ricreare situazioni comiche sebbene irreali. La relazione con il suo capo si conclude con lei che lo lascia per avere una vera relazione e anche questo è raccontato con una comicità unica! Da piegarsi in due!
Consigliatissimo <3

ebook per Halloween a 0,99 centesimi

Ho visto sul blog di Romanticamente Fantasy che dal 29 al 31 ottobre alcuni ebook saranno acquistabili a 0,99 centesimi. Non tantissimi, ovviamente, sembrano giusto una decina, forse poco più.
La mia reazione a questa scoperta????


T___T
Perchè, mondo, perchè mi fai questo????? Io sto tentando di far scendere il numero di libri su anobii, questo è un complotto.

E non ho altro da aggiungere.

Ps (per chi vuole informazioni più complete la pagina dove ho trovato questa... chiamiamola disastrosa novità è: http://www.romanticamentefantasy.com/2013/10/made-in-italy-halloween-on-read-trick.html )

Lettori compulsivi anobiani

Come lettrice superaccanita divoro all'anno un numero impressionante di libri. La ovvia conseguenza di questo comportamento è che la mia stanza è sovraffollata di libri. Ogni tanto penso che se continuo a questo ritmo finirò per dover fare una scelta: tenere il letto o dormire sui libri! I quali tra l'altro continuano ad aumentare e a riempire (con mia gioia e dolore) ogni angolo della stanza.
La cosa sconcertante infatti è che nonostante i libri letti, il numero di libri da leggere su anobii non accenna assolutamente a diminuire, ma anzi sembra dover aumentare sempre di più! Colpa mia che mi appassiono a saghe di ogni tipo, poi che fai? Non lo compri il secondo/terzo/quarto/esimo libro??? Ovvio che si! Non puoi certo lasciare la serie a metà! Sopratutto se ti piace! E se non ti piace... beh, una seconda opportunità di solito difficilmente si nega (ma non oltre la seconda, altrimenti si rischia di abbandonare il libro lì da una parte senza mai leggerlo!). E che dire di quegli autori che compri a occhi chiusi? Come fai con i loro libri che magari prendi perchè sai già che quell'autore è fantastico e poi a leggerli fai una fatica immane? SI accumulano, come gli altri, colorando gli scaffali con le loro copertine e riempiendo la stanza di storie da leggere e avventure ancora da vivere.
La libreria poi è una trappola mortale: c'è sempre una nuova copertina che ti attira, una nuova storia che sembra entusiasmante, un nuovo personaggio che ti intriga e un nuovo mondo da esplorare.
E cosi, inevitabilmente, il numero sale... anche se fai il possibile per farlo scendere.
Ho notato in me poi una sorta di reazione paradossale: leggo velocemente, sia perchè appassionandomi alle storie mi è difficile fare diversamente, sia perchè voglio far scendere più possibile il numero di libri da leggere.
Ma...! Ma quando il numero inizia a scendere verso i 65 o poco più, quando insomma ne ho meno di 70, mi prende una cosa strana, inizio a pensare che li sto finendo e allora succede l'inevitabile: compro quei libri che giudicavo solo carini e che avevo scartato perchè ne avevo già troppi da leggere. Di nuovo inevitabilmente il numero su anobii comincia a risalire in una sarta di circolo vizioso senza fine!
Tragico? Forse! Ma devo dire che non posso davvero essere giù di morale perchè ho tanti libri, vederli lì sugli scaffali, raggruppati per autore o per serie (perchè ormai si pubblicano solo serie) ha un che di profondamente rasserenante. Devo solo allungare la mano per sfiorare una chiave di carta e inchiostro che ti porta in un altro mondo.

lunedì 28 ottobre 2013

Le mele sono buone

Nel libro "La principessa che credeva nelle favole - Come liberarsi del principe azzurro" c'è un'analogia in cui, con un certo imbarazzo, mi sono ritrovata molto.

La principessa, intrapreso il viaggio per cercare la verità arriva nel paese delle illusioni (o nel campeggio o quel che è) trova conigli che non saltano perchè convinti che gli altri lo sappiano fare meglio di loro, uccellini che non cantano perchè il canto dei loro simili gli sembra più intonato, tartarughe scontente di avere un guscio e un melo che in mezzo ai peri si rifiuta di fare i frutti perchè i suoi sono diversi. 
Nella descrizione di queste insicurezze, di queste incertezze, mi ci sono ritrovata tantissimo. L'essere diversi da quelli che ti circondano, l'aver paura di non riuscire a "saltare abbastanza in alto" come fanno gli altri, penso in un certo senso abbia fatto parte di tutta la mia vita. Così niente mele, se tutti intorno sono peri, le mele sono così diverse che davvero non possono che essere considerate "sbagliate".

Ma un melo può fare solo mele e in questo non c'è niente di sbagliato, considerare la cosa uno sbaglio e tentare di essere un pero è solo una sofferenza inutile. Perciò meli di tutto il mondo, insorgete! Non importa quanti peri o banani o cocchi vi circondano. Indubbiamente c'è a chi le vostre mele non piaceranno, ma ci saranno altri che le ameranno pazzamente! Questo perchè le mele sono buone e non devono essere pere per esserlo. Siate orgogliosi dei vostri bellissimi fiori e ancor di più dei vostri buonissimi frutti. Siate meli insomma, e siate orgogliosi di esserlo! E ricordate che, come dice il mago del paese di ciò che è, quando permetti ai giudizi degli altri di essere più importati dei tuoi finisci per cedere loro il tuo potere. 
Il problema di tutto questo però non è capirlo razionalmente, ma sentirlo. Viverlo. Non basta pensare "sono felice di essere un melo", devi esserlo davvero. Un modo è fingere finchè non diventa vero. Sorridi, sii fiero dei tuoi bei frutti che siano essi rossi, gialli o verdi. Non aver paura di intonare un cando o di fare un salto, non importa se non arrivi in alto, pensa a cosa provi quando spicchi il salto, alla sensazione di essere in aria, il resto è un inutile zavorra che ti fa solo stare male. E se anche cantando prendi tante stecche, finchè quel canto ti fa sentire bene intonalo: il mondo non crollerà solo perchè non è perfetto. 

domenica 27 ottobre 2013

Supernatural


La prima volta che questo telefilm apparve nel palinsesto della tv italiana era il lontano 2007. La serie tv non era quasi stata pubblicizzata, il filone fantasy in Italia era ben lontano dall'avere successo in qualunque ramo: sia per quanto riguardava i film, che i telefilm che i libri. 
Ricordo vagamente pochissime pubblicità che informavano della presenza nel palinsesto di questa serie, che veniva trasmessa ad orari assurdi come le 11 di sera se non addirittura a mezzanotte. Allora dovevo alzarmi presto la mattina e avevo non poche difficoltà a vederlo. Forse Rai 2 non aveva molta fiducia nel possibile successo della serie, forse pensava che avrebbe presto chiuso i battenti e per questo ha continuato a trasmetterla ad orari assurdi e scomodissimi per me che alle 7 mi dovevo alzare per andare all'università.   C'è da notare poi che in italia la serie è arrivata quasi due anni dopo di quando è stata trasmessa negli USA. 
Quale che sia la ragione di questo collocamento assurdo, quello che non cambia è che questo telefilm ha riscosso un'immenso successo.
Supernatural è un incrocio tra più generi: decisamente "soprannaturale", segue il filone ormai noto come urban-fantasy, ma con le tinte cupe che lo fanno rientrare in modo deciso nel genere horror, senza per questo tralasciare il carattere drammatico che lo rendono in qualche modo realistico e senza risparmiare scene truculente che arrivano a sfiorare quelle dei migliori film splatter. A questo già di per se esplosivo mix di ingredienti vanno aggiunte comicità e ironia, dei personaggi interessanti il cui legame è pieno di carisma e un universo ricreato con incredibile maestria riprendendo, in modo abbastanza flessibile da rendere la situazione interessante, gli elementi dei miti e delle leggende.



La storia si centra su due fratelli: Sam ( interpretato da Jared Padalecki, già famoso per l ruolo di Dean in una mamma per amica) e Dean Winchester (interpretato da Jensen Ackles, che io ricordo per il ruolo nel telefilm Dark Angel). La storia inizia quando Dean fa irruzione nella normalissima vita da studente universitario di Sam, chiedendogli aiuto per ritrovare il padre sparito durante una caccia. Riluttante, Sam finisce per accettare e, girando per l'America a bordo dell'Impala (la macchina tanto amata dal fratello) a caccia di demoni, vampiri, licantropi, fantasmi e qualunque altro genere di mostri esistenti. I rapporto tra i due fratelli è tra l'altro un nodo centrale della serie: conflittuale, ma cameratesco, i due sembrano essere in grado di affrontare qualunque cosa fino a che sono insieme e nonostante i caratteri totalmente diversi tengono profondamente l'uno all'altro. 

Inizialmente la serie sembra spostarsi da uno stato all'altro immergendo i fratelli Winchester in varie leggende locali, senza mai prendere un impronta in qualche modo religiosa, sebbene i cattivi da combattere siano il più delle volte i demoni. Soltanto nella quarta stagione fecero il loro ingresso gli angeli, dando una marcata impronta cattolica a tutta la serie.
Interessante è anche notare che il creatore della serie Eric Kripke aveva programmato inizialmente tre stagioni, poi diventate 5. La quinta stagione doveva essere l'ultima e infatti lascia con un finale che sa decisamente di chiusura. Tuttavia la serie venne nuovamente rinnovata per una sesta stagione. Devo dire che io personalmente ero molto scettica, sia perchè Kripke si fece da parte lasciando ad un'altro l'incarico di Showrunner, sia perchè di solito quando si tenta di tirare per le lunghe qualcosa solo perchè comporta degli introiti la storia inizia a risentirne. Basti pensare all'ultima stagione di Gilmor Girls (quasi inguardabile). Davvero, non volevo che supernatural facesse quella fine! E sorprendentemente non l'ha fatta! 


Ai personaggi già ormai amatissimi di Dean, Sam e Bobby (amico di famiglia che è come un padre per i ragazzi), se ne aggiungono altri che entrano subito nel cuore del telespettatore (o quanto meno sono entrati subito nel mio), come quello di Castiel! Cass, come ormai viene chiamato, è un angelo che appare all'inizio della quarta stagione. Interpretato dal bravo quanto affascinante Misha Collins, che stranamente non è gay (ormai tutti gli attori che mi piacciano sembra sempre venir fuori che propendono per l'altra sponda), Castiel è l'angelo che ha salvato l'anima di Dean dall'inferno. Come personaggio è un pò altalenante: inizialmente regolare, poi fa solo alcune comparse fino a tornare ad essere regolare. Non si sa bene, dipende da stagione a stagione, ma credo che ormai potrebbero inserirlo nel cast fisso. Il suo carattere subisce notevoli evoluzioni: passa dall'essere praticamente apatico a diventare simile agli esseri umani per quanto riguarda le emozioni. E' anche un personaggio molto divertente: incapace di capire fino in fondo gli essere umani, ha delle uscite uniche in situazioni assurde. 
Un'altro personaggio che sembra fare capolino molto spesso è, dalla quinta stagione, quello di Crowley (interpretato dal bravissimo Mark Sheppard, che io conosco per aver già avuto il ruolo di un personaggio nella serie tv Leverage, dove anche lì interpretava l'antagonista, ma un antagonista non del tutto malvagio, tanto che non sapevi bene se alla fin fine ti piaceva o no). Crowley è un demone dagli occhi rossi, da tutti conosciuto come "Re degli incroci", in quanto capo dei demoni degli incroci (quelli che stipulano patti con gli esseri umani in cambio della loro anima). Carismatico, crudele, determinato e incredibilmente spietato, nonchè molto divertente, Crowley diventa re dell'inferno dopo la segregazione di Lucifero. Come personaggio ha decisamente fascino e la cosa ridicola è che nonostante si comporti da vero bastardo (dopo di tutto è un demone), ti piace lo stesso perchè sa tirare fuori un'umorismo unico alleggerendo situazioni a volte davvero pesanti. La cosa assurda è che nonostante sia il cattivo, e tu desideri davvero che Dean e Sam lo uccidano, senti anche che se sparisse lui ti mancherebbe come personaggio. 

Supernatural ha iniziato l'8 ottobre la trasmissione della sua nona stagione, che già sembra essere all'altezza delle altre e promette di lascaire tutti attaccati allo schermo fino alla fine dello spettacolo.

sabato 26 ottobre 2013

American Horror Story Coven Episodio 03 “The Replacements”

Sono contraria a tutto quello che è successo in questo episodio. Praticamente ho continuato a ripetere "Cosa?" come un ebete per tutto il tempo, sbattendo le ciglia, riguardando punti, chiedendomi cosa cavolo si fossero bevuti gli sceneggiatori per fare una cosa simile!
Iniziamo da Zoe: va a trovare la madre di Kyle e fin qui forse, con qualche sforzo posso anche arrivare a capirla: voglio dire, si sente in colpa, sta di merda ecc.. ecc... ma portare indietro Kyle???????? Sarebbe stata un idea schifosa anche se la madre di questo povero disgraziato fosse sembrata una madre normale, ma appena l'ho vista mi è stato chiaro come il sole che non lo era. Ma a parte quello: porti un ragazzo/ Frankenstain che hai ricomposto e fatto tornare in vita con un incantesimo dalle persone che lo conoscevano??? Ma sei cretina o cosa??? Ormai questo personaggio sto iniziando ad averlo profondamente in odio, avevo iniziato a ritrovarla simpatica quando ha accoppato lo stupratore sopravvissuto, ma ora vorrei solo riempirla di legnate! E se le meriterebbe tutte! Dov'è Fiona per scaraventarla dall'altra parte della stanza quando serve????????????
Beh, a quanto pare era troppo impegnata ad uccidere Madison, uno dei pochi personaggi, per quanto odiosi, che era interessante....
D'altronde se non l'avesse fatta fuori non sarebbe stata Fiona. E diciamolo: la Lange è la migliore! Non solo come attrice, ma anche come personaggio! Praticamente è l'unica strega decente del gruppo! C'è questo punto bellissimo nella puntata, che me l'ha fatta davvero apprezzare come personaggio. Nonostante tutta la sua vanità e l'egocentrismo se c'è una cosa che la nostra Fiona non tollera è il razzismo, e obbliga madame Lalaurie a diventare la schiava di Queenie! In quel punto è stata semplicemente fantastica!

Peccato sua figlia non sia come lei: il personaggio di Cordelia mi lascia perplessa ogni volta che appare, non riesco mai a capire se è una che sa il fatto suo o se semplicemente è uno zerbino senza quasi forza di volontà. Immagino che anche aver avuto la madre che ha avuto non sia facile.
Un'altra cosa che non mi è chiara è perchè Zoe non porti Misty alla scuola di streghe... Ma tanto quello che fa quella ragazza il più delle volte mi sembra semplicemente stupido e incomprensibile, quindi... come dire... speriamo il suo personaggio cambi un pochino. Anche solo un pochino sarebbe un miglioramento.


giovedì 24 ottobre 2013

I misteri di Pretty Little liars

Il primo mistero è come ha fatto questo telefilm ad arrivare alla 4 stagione visto quanto già nella prima la trama lasciava molto a desiderare. C'erano buchi, puntante insensate e la storia tirata troppo per le lunghe (lo stesso problema di the lying games), anche per questo quando ho trovato per caso scritto "stagione 4 episodio 13" ho pensato: No! NON può essere. Invece era... Come è possibile? Hanno cancellato show migliori di questo! O_O
Il mistero numero due è: come mai tutte le protagoniste sono così preoccupate di salvare Allison? Perchè, e su questo voglio essere molto chiara, quella ragazza era un grandissima stronza! Già dalla prima stagione si capiva benissimo che era una di quelle che era meglio perderla che trovarla, eppure qui nell'episodio esamila della 4° stagione sono tutte preoccupate per questa Allison... ma non era morta, tra l'altro? Va buon, praticamente ho saltato tre stagioni quinci ci sta che sia tornata in vita... C'è da chiedersi di chi sia il cadavere... ma va bene lo stesso... Comunque questa è una grandissima stronza ( per non dire un grandissima.... passeggiatrice visto che per il numero di tipi con cui lei stava non sanno chi di loro l'abbia accoppata) e loro tutte lì a tentare di salvarla... senza un perchè.
Mistero numero tre: ma dove sono i genitori? Sapete, quegli adulti responsabili che, quando vai senza avvertirli nella città vicina e stai fuori tutta la notte (o buona parte di essa) senza fargli sapere niente, di solito ti chiamano preoccupati o ti minacciano di segregarti in casa perchè sei un distgraziato che non si preoccupa di fargli sapere che non sei diventato un cartoccio di lamiera contro un muro. Quei genitori insomma, dei normali genitori delle normali adolescenti.... Che fine hanno fatto??? Perchè in quell'episodio (quello della 4 stagione che ho visto) le ragazza sono in un altra città nel cuore della notte... nessuno che scriva loro "Ehy sei viva?"
Mistero numero quattro: quanto spendono in costumista e costumi? Perchè cercando la trama di vecchi episodi per capirci qualcosa ho scoperto, non solo che non è successo niente, ma anche che il più delle volte quelle ragazze sono conciate peggio di mia nonna! Voglio dire, io non sono una modaiola, ma per alcuni episodi i vestiti sono inguardabili! Ho visto delle foto che perfino a me hanno fatto storcere il naso, dai! E' una cosa che nemmeno quelli di "Ma come ti vesti?" saprebbero gestire!
Mistero numero 5: questo riguarda nello specifico Hanna. Quale persona sana di mente invita tranquillamente ragazze appena conosciute a trasferirsi da lei e poi quando rifiutano chiede al proprio ragazzo di rimanere con loro, giusto per assicurarsi che non facciano una brutta fine, mentre la suddetta ragazza una brutta fine ha seriamente rischiato di farla...
Mistero numero sei: come faranno i produttori a rendere plausibile il fatto che Ezra sia A? (sempre se lo è davvero). Cioè, siamo seri, quale adulto si metterebbe a mandare messaggini idioti e semi minacciosi a 4 liceali? E sopratutto perchè dovrebbe fregarsene di loro per 4 (dico 4!) anni?
Mistero numero 7: come ha fatto una ragazzina (non ricordo quanti anni aveva Allison quando è scomparso) a sopravvivere nascondendosi da tutti senza l'aiuto della sua famiglia? Dove ha trovato soldi, documenti, una casa???Cioè, no, dai! E si è pure fatta credere morta da tutti! E' ridicolo! =_=


mercoledì 23 ottobre 2013

Istinti omicidi

Non sono pro violenza sugli elettrodomestici. Non sono il tipo che picchia il pc perché va lento. Ma là stampante dello studio in cui faccio il tirocinio sta per spingermi a commettere un omicidio tecnologico contanto di smembramento. Quando avrò finito di farla in tanti pezzettini sogno di impacchettarli e seppellirli separatamente in angoli lontani così che nessuno possa più rimetterla insieme. Non so chi sia stato il genio criminale che è riuscito a convincere le dottoresse che comprare questo affare ( la xerox 6400) fosse una buona idea, ma se mai lo incontrassi lo porterei davanti alla stampante e gli farei stampare 200 brochure. Deve soffrire il doppio di quanto sto soffrendo io.
Inizialmente avevo pensato di sparargli, smembrarlo insieme alla stampante o che altro, ma poi ho capito che in quel modo non avrebbe patito abbastanza. Da oggi a chi mi fa saltare i nervi augurerò di dover stampare brochure con quella stampante.

lunedì 21 ottobre 2013

Last Notes by Sakurakoji Kanoko



Ogni tanto guardo i vecchi articoli, per decidere quali e se metterli a posto aggiornandoli, o se scriverne semplicemente uno nuovo. Questa volta ho deciso di aggiornare. 
Last Notes è  l'ultimo manga dell'autrice Sakurakoji Kanoko , già famosa in italia per lo shoujo Black Bird. Anche questa sua nuova storia, come la precedente, segue il filone fantasy ed è da poco stata pubblicata in Italia a opera della StarComics. 

Il manga è composto da solo tre volumi, in Italia è stato pubblicato da stacomics e la pubblicazione si è conclusa nel 2015.
La storia è più o meno questa: il Nitoukoudou shop è un negozio di Tokyo che vende incensi. Lì lavorano due bei ragazzi: Haruomi e Chiaki. Tra gli incensi che vendono però non ci sono solo quelli normali. Sembra infatti che i ragazzi vendano in negozio un particolare tipo d'incenso in grado di attrarre gli spiriti dei defunti.
Un giorno una ragazza, a detta di Aki (abbreviativo di Chiaki) con un buon profumo, si presenta al negozio. La ragazza di chiama Emiru e dopo la morte di un parente non bene identificato (lei lo chiama sempre Jii-san, che vorrebbe dire anziano da quel che so, ma ne so poco), è andata al loro negozio per portagli un pacco lasciato da quest'ultimo. Il pacco contiene dei pezzi di legno, i ragazzi le spiegano che il suo Jii-san voleva creare una fragranza che contenesse l'odore di tutti gli alberi dell'Asia (da quel che ho capito).  I ragazzi le chiedono anche se l'uomo le ha parlato di un "incenso anti-spirito", ma la ragazza non ne sa nulla e dopo aver consegnato il legno si alza per andarsene. Tuttavia appena in piedi però sviene per la febbre. Haru e Aki si prendono cura di lei e al suo risveglio le propongono di trasferirsi a vivere da loro..

La storia ha delle buone premesse e appare interessante, ma purtroppo la storia d'amore è sviluppata pochissimo, praticamente accade qualcosa solo nell'ultimo volume, negli ultimissimi capitoli... una tristezza.


Il piccolo principe (storia e riflessioni di una lettrice)

Da bambina odiavo la lettura. Ero una di quelle bambine che leggono al massimo qualche fumetto, preferiscono i cartoni e trovano i libri qualcosa di immensamente noioso. 
Alle medie avvenne l'inevitabile: la professoressa ci dava da leggere un libro al mese più o meno e da farci una scheda riassuntiva. Io che odiavo leggere mi trovai a doverlo fare mensilmente con un libro di mia scelta. Già allora amavo il fantasy e non volevo proprio saperne di leggere altra roba, men che meno libri realistici e deprimenti come (e lo dico con tutto il rispetto trattandosi di una testimonianza) il diario di Anna Frank. Allora ripiegai sull'unica cosa  disponibile che rientrava vagamente nel mio genere: i libricini di piccoli brividi. Ogni tanto erano intervallati da qualche altro libro fantasy che trovavo fortunatamente in giro, ma che troppo spesso risultava noioso e poco accattivante.
Dopo tre anni di medie passate a leggere forzatamente, nell'estate della terza media che mi separava dalle superiori accadde una cosa che mi lasciò perplessa: mi mancava leggere. Così feci l'unica cosa che potevo fare: comprai dei libri. Quello era l'anno in cui andava di moda Nefer (una palla gigantesca), ma fortunatamente comprai anche Harry Potter che mi conquistò totalmente. Continuai a leggere quella saga, intervallata da altri libri. Non avendo letto da piccola ero molto curiosa di tutti quei libri che di solito si leggono da ragazzi. Fu così che mi ritrovai a leggere "Le avventure di Tom Sowers", "Le favole dei fratelli Grimm" e "Il piccolo principe".
La prima volta che presi in mano il minuscolo volume illustrato del piccolo principe ero convinta di trovarmi
davanti a una semplice favola, ma quando iniziai a leggere mi resi conto che non era proprio così. Per chi ha letto il piccolo principe sa già che leggerlo da bambino o da adolescente fa un enorme differenza. Per un bambino la storia è solo una favola, non troppo coinvolgente, ma carina. Per un adolescente e anche per un adulto leggere questo libro vuol dire leggere un insieme di metafore, allegorie e piccole verità che ai bambini appaiono ovvie e che crescendo si dimenticano.
"Il piccolo principe" è, come scrisse una volta la Kenyon, un libro che parla di grandi speranze, di coraggio e di sogni.
In giro su internet si trovano citazioni di ogni genere di questo libro. Le più riguardano la parte della storia in cui il piccolo principe incontra la volpe, la quale fa notare più volte che gli uomini hanno da tempo dimenticato come si fa ad "addomesticare" qualcuno, come cioè si crea un legame vero con una persona. Legarsi veramente a qualcuno richiede tempo e questo in quest'epoca in cui tutto si muove troppo velocemente per essere afferrato o trattenuto, in cui persino le cose che contano si tenta di farle il più in fretta possibile senza veramente gustarsi niente, appare quasi impossibile. Il tempo per legarsi a qualcuno, per farlo veramente, senza fretta, per conoscere davvero e per amare davvero, anche con la consapevolezza che quel legame potrebbe non durare a lungo. Questo tempo sono poche le persone che se lo prendono oggi. Alcune hanno troppa paura di soffrire, altre sfiorando la superficie di chi hanno attorno e credono di aver creato in questo modo un legame quando quello che hanno è solo un sottilissimo filo che continua a rompersi ogni volta che viene tirato anche solo un po'. Le più ostinate continuano a tentare di riannodarlo a  fatica, illudendosi forse che nodo dopo nodo possa ispessirsi.
"Il piccolo principe" è anche un libro che sprona ad avere coraggio, a non farsi fare affossare dai propri insuccessi, ma ad avere il coraggio di rialzarsi e di provarci ancora una volta; è un libro che sprona ad avere fiducia, a non abbandonare la speranza, ad inseguire i propri sogni... 
Il tutto raccontato sotto forma di una semplice favola per bambini...


Una piccola nota a parte riguardante questo libro: Claudio Risè, nel suo libro "Maschio amante felice", fa notare che il piccolo principe è di fatto una perfetta allegoria dell'Eterno Fanciullo, un archetipo, dice Risè, che sbarra la strada al diventare uomini. In effetti il piccolo principe lascia ancora ragazzino la Terra, per tornare nel suo pianeta, dalla sua piccola e fragile rosa, "un altro fanciullo che non diventerà mai uomo" (p. 18).

venerdì 18 ottobre 2013

The Pretty Reckless (inaspettatamente graditi)

Sono stata una fa di gossip girl per almeno le prime tre stagioni, cioè fino a che la trama ha avuto la parvenza di un senso! Ve li ricordate i personaggi? La contortissima Blair Waldorf   personaggio amatissimo della serie, la famosissima Serena van der Woodsen (che diventa irritante già dalla seconda stagione), l'indimenticabile Chuck Bass, il del tutto inutile Nate Archibald, poi abbiamo la nostra talpa: Dan Humphrey. E infine, la non sempre presente, ma ugualmente conosciuta Jenny Humphrey. La piccola J non ricordo quando lascia la serie, in quale stagione, dopo essere diventata una stronza pazzesca ed essere arrivata a perdere la verginità con Chuck....
Ma se non ricordo male Taylor Momsen, l'attrice che la interpreta, lasciò la serie anche perché intenzionata a dedicarsi alla sua band (ma forse ricordo male).

I "The Pretty Reckless " furono fondati nel 2010, si tratta di una band hard rock nella cui la piccola dark J occupa il ruolo di cantante (e da qui ricomincerei a chiamarla Momsen per ridarle un pò di dignità). Ora, avendo ascoltato sempre e solo la sua voce doppiata non mi ero resa conto che di fatti aveva una voce davvero bella, sebbene le canzoni più che cantarle le urla.

Sebbene non abbia seguito i The Pretty Reckless dagli inizi e sebbene conosca solo una loro canzone (che tradotto vuol dire che non ne so praticamente un tubo), almeno quella di canzone devo dire l'ho trovata molto carina. XD 
Non conosco gli altri membri della band, probabilmente non facevano parte del lucente mondo dello spettacolo prima di formare questo gruppo, ma sembrano molto bravi. In mezzo a loro la Momsen sembra una bambolina goth, ed è decisamente la più piccola (in termini di anni) del gruppo. 
Tuttavia sarebbe sbagliato sottovalutarla, come già detto ha davvero una bella voce, mi sembra (a mio modestissimo parere) anche abbastanza brava a cantare, nonché dotata di un certo (e inaspettato, devo dire) carisma. 
Devo dire inoltre che lo stile dark le dona molto, il che è strano visto che è bionda! Senza contare che adoro praticamente qualunque paio di scarpe e stivali indossi nelle foto che ho trovato in giro su internet! Che sia la mia anima dark che emerge? 
Quelle della foto qui sotto sono un pò in stile AHS:Coven! E devo dire che la vedrei abbastanza bene come strega!

Il titolo è "Going the Hell", è un pò ripetitiva, ma come ritmo mi è piaciuto molto.



giovedì 17 ottobre 2013

American Horror Story Coven Episodio 02 “Boy Parts”

Il titolo di questo episodio potrebbe anche essere "Come ripetere Oh,mio Dio! per 40 minuti di seguito".
E' stato... bellissimo! Il personaggio della Lang è semplicemente troppo fantastico, è la prima volta che in questa serie appresso il personaggio che interpreta, nelle altre stagioni, per quanto trovassi eccezionale l'attrice i ruoli che interpretava non li amavo molto. Ho apprezzato davvero molto il suo essere strega in questo episodio. Il punto in cui risolve il casino combinato da Madison e Zoe (gli unici due personaggi di cui ricordo il nome, per ora) con i poliziotti è semplicemente perfetto!
Ho apprezzato molto in questo episodio gli effetti speciali. La scena in cui entra nella stanza delle ragazze e le scaraventa contro il muro era costruita molto bene. Anche quella in cui da fuoco alle parrucche non è male.
Insomma, in questo episodio il personaggio che ho amato più di chiunque altro non c'è alcun dubbio che è quello della Lange!
Un'altra sorpresa è stata la non più defunta Lily Ray, che però non sembra finirà nella scuola di magia, ma subaffitta la casa al ragazzo/Frankenstein Evan Peters, che indipendentemente dall'avere un che di raccapricciante perchè tutto ricucito, continua a piacere da morire! Mi è piaciuto moltissimo anche l'incantesimo fatto da Madison e Zoe, è stato raccapricciante, magico e affascinante insieme!
Mi è piaciuta moltissimo Angela Bassett nel ruolo della regina del Voodoo, sebbene alla fin fine abbia fatto bene poco.
Ho trovato strepitosa anche Sarah Paulson, sopratutto mi è piaciuto da morire l'incantesimo, anche se la parte dei serpenti mi ha un pochino schifata.
Non mi è piaciuto per niente il Minotauro: lo trovo insensato, mi sembra solo un modo per mettere altra carne al fuoco! Un'altra cosa che non ho molto apprezzato è lo scarso ruolo di Jamie Bruere e di Quinnie (?), insomma la bambola voodoo umana. In questa puntata le due fanno giusto un paio di capatine e non le vediamo fare praticamente niente. Ho tuttavia apprezzato il piccolo racconto sulle origini di Queen (da oggi la chiamerò così) e su come sia finita alla scuola di magia, che tra l'altro per ora di insegnamenti non ne ha offerti.
Devo dire questo secondo episodio mi è piaciuto molto di più del primo! Non vedo l'ora che esca il terzo! Spero di vedere ancora tanti altri incantesimi e tante altre magie.

martedì 15 ottobre 2013

Sheldon Cooper e la sindrome di asperger

Per il fan del telefilm comico "The big bang Theory" appare abbastanza chiaro che Sheldon, uno dei protagonisti, non è del tutto normale. A onor del vero c'è da dire che nessuno degli altri personaggi appare poi troppo normale, sopratutto gli altri tre nerd: Koothrappali, Wolowitz e Hostader. Tutti e quattro sembrano avere discreti problemi nelle interazioni sociali. Tuttavia il nostro Sheldon, personaggio preferito dai più, appare in questo senso una sorta anomalia cubica.
Nella serie viene spesso ribadito che Sheldon ha un problema, persino la madre dice che avrebbe dovuto portarlo da uno specialista quando era piccolo. Di fatto Sheldon Lee Cooper è il personaggio più divertente e in qualche modo carismatico dell'intera serie, non che il più amato. Se in parte questo è dovuto all'attore(Jim Parsons) incredibilmente bravo ed espressivo, dall'altra è anche dovuto ad alcune caratteristiche del personaggio.
Si è spesso teorizzato che Sheldon avesse la sindrome di Asperger, ma i produttori non hanno mai dato una definizione al comportamento del personaggio, perciò tutto quello che abbiamo sono presupposizioni.
Tuttavia...
Tuttavia durante il mio tirocinio mi sono trovata a leggere un libro sulla sindrome di Asperger (nello specifico: Guida alla sindrome di Asperger. Diagnosi e caratteristiche evolutive di Tony Attwood e E. Gonella) e mi è venuta un'idea: mi sono segnata le caratteristiche tipiche degli Asperger e mi sono riguardata alcune puntate di The Big Bang Therory sottolineando poi i comportamenti adottati del personaggio che erano presenti nell'elenco delle caratteristiche precedentemente segnate.
Riporto brevemente l'elenco di alcune caratteristiche, presenti anche in Sheldon:

  1. Non è consapevole delle regole sociali (ad esempio quando ha parlato di una confidenza che Leonard gli aveva fatto riguardo a Penny, proprio davanti a Penny!)
  2. Tende a offendere o infastidire le persone senza volerlo (praticamente in tutti gli episodi)
  3. Difficoltà a mostrare empatia perché confuso dai sentimenti che provano gli altri  (come sopra)
  4. Il linguaggio può risultare pedante in quanto tende a lanciarsi in lunghi monologhi (di nuovo, come sopra)
  5. Incapacità di comprendere i segnali di disagio dell'ascoltatore (praticamente qualunque conversazione avuta con Penny!)
  6. Uso di parole inventate (vi ricordate il canolipo?)
  7. Tendenza ad interpretare letteralmente ciò che dicono gli altri, senza capire i significati nascosti o doppi sensi (ad esempio la sua incapacità di capire il sarcasmo o l'ironia)
  8. Tendenza ad accumulare oggetti o/e informazioni (nel suo caso fumetti e qualunque gadgets legato ai fumetti e a Star Trek)
  9. Incapacità di uscire dalla routine (si vede bene nell'episodio in cui Penny va a dormire sul loro divano)
  10. Bisogno ossessivo di ordine (chiaro in uno dei primi episodi, in cui entra in casa di Penny di soppiatto per riordinare)
  11. Incapacità di comprendere o dire le bugie (anche qui gli esempi su Sheldon si sprecano)
  12. Incredibile memoria a lungo termine
  13. Mancanza di flessibilità di pensiero, incapacità di adattarsi alle situazioni  (parliamo del suo posto sul divano???)
  14. Tendenza a crearsi mondi immaginari (vi ricordate l'episodio con Koothrappali in cui parla brevemente della sua città immaginaria, dove va quando vuole rilassarsi?)
  15. Immaturità affettiva e sociale 
Ovviamente ci sono tante altre caratteristiche sia del personaggio, che della sindrome di Asperger che non ho elencato. Ci sono caratteristiche della sindrome di Asperger che non ho notato nel personaggio come ad esempio la difficoltà di seguire la conversazione quando sono coinvolte più persone o la presenza di difficoltà di lettura. 
Riassumendo sembrerebbe proprio che Sheldon sia un'Asperger, ed in un ultima analisi è proprio quello che ce lo fa amare tanto XD

Terapia anti-stress fai da te


Ho pensato, visto il periodo, di scrivere un post sui miei metodi anti-stress preferiti: ecco la mia top three.

Quando sono stressata, triste, arrabbiata o quant'altro, uso come anti-stress il mio povero gatto.
Tabitha
Ora, bisogna notare che i maine coon sono gatti davvero grandi, pazienti e.... molto morbidi! Praticamente la mia è un pupazzo gigantesco e peloso, ma ovviamente se la strapazzi troppo, anche coccolandola, dopo un po' si stufa. Fortunatamente, forse per la sua stazza, non è incline a tirare graffi, però inizia a miagolare e qualche morsichino lo da. Ammetto però che tende a ribellarsi poco, poverina.
Tornando al tema principale il gatto, almeno per me, funge da anti-stress vivente. Semplicemente mettermi sul divano con lei accanto e coccolarla mi rilassa. Dopo un po' lei si rigira e tenta di artigliarmi la mano per giocarci, perchè ha più voglia di giocare che di essere coccolata, ma a parte questo è un anti stress perfetto. 
Varie ricerche hanno dimostrato che gli animali hanno un effetto "anti-stress" sulle persone. Esistono ricerche che parlano delle fusa dei gatti o della presenza dei cani in ufficio che alleviano anche solo indirettamente lo stress, con comportamenti naturali. Insomma, se lo stress avanza un'ottima soluzione è abbracciare il tuo cane o gatto. ;)


Un'altra cosa che mi aiuta molto ad accantonare qualunque sentimento negativo è la lettura.
Quando leggo, dopo che mi sono immersa, penso nel mio cervello scatti qualcosa che allontani qualunque altra emozione che non abbia a che fare con il libro che sto leggendo. Anche per questo, penso, preferisco le storie a lieto fine e quelle che hanno poco di tragico. Senza contare che quando il libro è scritto davvero, ma davvero bene, io mi immergo a tal punto da incavolarmi con i personaggi o essere felice per loro. Anche per questo preferisco di gran lunga i libri con una vena comica.
E' anche vero che leggere questi libri può essere controproducente in pubblico. Ad esempio stavo leggendo una scena assolutamente divertente di un libro di Lindsey Sands e sono scoppiata a ridere davanti a tutte le persone sedute accanto a me, che tra l'altro mi hanno guardato con aria vagamente preoccupata.
Questo è successo anche con "Cinquanta sbavature di Gigio" che ho letto sul treno, ridendo a crepapelle. Indubbiamente quando leggi qualcosa di simile è impossibile trattenersi dal ridere, ma le occhiatacce che mi guadagno di solito bastano a farmi momentaneamente chiudere il libro.
Lo stesso terapeutico effetto lo hanno anche le librerie, per cui passarci anche solo una mezz'ora mi procura una profonda sensazione di pace. Essenzialmente amo essere circondata da libri anche per questo camera mia è piena di mensole e librerie.
Una volta ho letto una scritta che diceva "Non puoi comprare la felicità, ma puoi comprare dei libri, che è quasi la stessa cosa". Per me in un certo senso è vero. =D
Anche qui, oltre al mio parere e alle mie fisse personali, esistono alcune ricerche sugli effetti beneficiaci della lettura. Ad esempio ricordo un breve articolo, su psicologia contemporanea, che parlava di come leggere un buon libro sia d'aiuto nei casi di depressione lieve.


Ultima cosa delle top-three rilassanti è il classico, ma sempre funzionante anche se non molto funzionale, bagno caldo! Io almeno una volta al mese tradisco la doccia per la mia bella vasca piena di acqua calda e profumata.
Va aggiunto che nella vasca, stando molto attenta a non bagnarlo, mi porto dietro un bel libro, quindi per me l'effetto è cumulativo! =D
Di solito evito di accendere candele, anche per via del libro, riempio la vasca di bagnoschiuma profumato alla vaniglia o alla lavanda o al bergamotto o al caffè o a qualunque altra pianta/fiore/essenza mi vada di essere avvolta. Di solito io ci rimango a mollo fino a che l'acqua non diventa fredda, allora capisco che è arrivato il momento di uscire.






lunedì 14 ottobre 2013

musica rilassante

Svegliarsi la mattina con un gran mal di testa è un pessimo modo di incominciare la giornata. Così, vista la poca capacità di ascolto di oggi ho pensato di mettere qualcosa di soft e rilassante.
 Adoro Yrumia, River Flower in you è uno dei miei brani preferiti.
Buon ascolto.


sabato 12 ottobre 2013

Once upon a time in Wonderland

Nuova serie spin-off di Once upon a Time... che dire? Mi ha lasciata un tantino perplessa. Prima di tutto perchè in questo paese delle meraviglie Alice si innamora di , udite uditi, un genio della lampada! E infatti non tarda troppo a fare il suo ingresso Jafar, il cattivo della storia di Aladin. E qui noi ci chiediamo: dov'è Aladin? Mistero! Ma verso la fine della puntata appare il tappeto volante!
Ma parliamo un attimo del paese delle meraviglie, o meglio il palese paese delle computerazioni. Si vede talmente tanto che tutto lo scenario è fatto al computer da rimanerci male. Capisco che può essere difficile dargli un effetto meno computerizzato, ma qui sembra non ci abbiano nemmeno provato.
La trama devo dire è molto carina: la storuia si apre con la scena di un Alice bambina che torna a casa dopo essere stata nel "paese delle meraviglie". Il padre ovviamente non crede nell'esistenza di questo posto e per questo lei ci torna più volte tentado di portare con se nel suo mondo una prova dell'esistenza dell'altro. In uno di questi viaggi Alice si innamora di un genio che però viene ucciso dalla regina rossa, o almeno così sembra. Tornata nel mondo reale è inconsolabile per la perdita dell'amato e il padre, non sapendo più che pesci pigliare, e credendola in preda alle allucinazioni, decide infine di farla internare in manicomio. 
Intanto a Storybrok, nel Maine, il fante di cuori viene contattato dal Bianconiglio che gli rivela che il genio è vivo e che Alice è in pericolo.  Una volta arrivato in manicomio il fante trova una Alice che non è affatto interessata ad andarsene perchè ha ormai perso il suo amore, ma quando lui le rivela che il genio potrebbe 
essere vivo, la ragazza non esita un'istante a scappare. E qui vediamo scene di combattimento degne di un film di kung fu. Inizia a questo punto la nuova avventura nel paese delle meraviglie, alla ricerca del suo amato. Alice, seguita dal suo amico fante di cuori e dal Bianconiglio che in realtà lavora per la regina rossa, riuscirà a ritrovare il suo amore?
Beh, la risposta è scontata visto com'è questa serie, ma le peripezie che ci sono in mezzo promettono una stagione interessante. Devono indubbiamente migliorare gli effetti speciali, ma a parte questo direi che non siamo messi male. Ho trovato molto interessante il personaggio di Alice, più in stile rambo che principessa da salvare... vedremo che accadrà.

venerdì 11 ottobre 2013

Tutto quello che volevate sapere sugli amici immaginari ma non avevate mai osato chiedere

Ho scritto una tesi (la mia tesi di laurea) sui compagni immaginari, e volevo giusto giusto farci un articoluccio. Non sulla tesi, ovviamente, ma sull'argomento.
Prima di tutto cosa sono i compagni immaginari? Beh, essenzialmente io li identifico come un qualunque amico nato dalla fantasia del bambino, sia esso un oggetto come un peluche, che una creatura del tutto inventata che non ha base oggettiva. Ovviamente deve avere un nome, il bambino deve esservi affezionato, e infine il suo piccolo creatore deve essere consapevole che questo suo amico, visibile o meno, è solo una sua fantasia. Se questi criteri sono soddisfatti allora si parla di compagni immaginari.
Ovviamente di definizioni per compagni immaginari ce ne sono tante quante le stelle, essenzialmente si raggruppano in quelle che come me includono gli oggetti personificati nella definizione e in quelle invece che per compagni immaginari intendono unicamente degli amici invisibili, totalmente astratti.

Calvin and Hobbes by Whatherson

Stranamente, ma forse non troppo, le persone tendono ad essere più allarmate quando un bambino parla con un amico invisibile, che con un peluche dotato di nome proprio e personalità, ma il fenomeno è, secondo alcuni autori, sostanzialmente lo stesso.
Nel suo libro "Imaginary companions and the children who create them." Marjorie Taylor fa notare che questo peluche/bambola/cuscino/tenda/disegno è solo una base su cui il bambino proietta il proprio compagno immaginario, che può poi avere un aspetto totalmente diverso da quello dell'oggetto stesso.
L'avere un compagno immaginario è del tutto normale per i bambini, si è visto infatti che la presenza di questi amici inventati varia dal 30% al 70% nella popolazione a seconda del campione e della definizione (Taylor, 1999). Non c'è quindi assolutamente da allarmarsi se un bambino ne ha uno (o molti), anzi la presenza di questo amico dimostra che il bambino con cui abbiamo a che fare è molto creativo, nonché intelligente: ha trovato una soluzione alternativa e potenzialmente geniale a qualunque fosse il suo problema, che si trattasse di noia, difficoltà ad accettare un cambiamento, paura di animali, esprimere la propria rabbia o il bisogno di interagire con qualcuno della sua età. Il bambino ha letteralmente inventato le risorse per fronteggiare la situazione: si è creato un amico con cui giocare, contro cui urlare, che lo supporta nelle difficoltà, lo ascolta, lo accetta e gli permette di dominare la situazione. (Fraiber, 1979; Pines, 1979; Gallino, 1992; Taylor 1999)
Per quanto riguarda la paura che i bambini che hanno un suddetto amico siano timidi, introversi o chiusi, con problemi a socializzare, permettetemi una rassicurazione: questa paura è infondata. Al contrario sembra che questi bambini siano non solo molto socievoli, ma tendono anche a essere identificati dai loro compagni come leader (Gallino, 1992). Sembrano in oltre essere più creativi dei loro coetanei, possiedono una miglior capacità di concentrazione, sono più pazienti e hanno maggior capacità di mantenere l'attenzione (Taylor,199)
Insomma, avere un compagno immaginario per il bambino è assolutamente positivo. Io personalmente non ne ho mai avuto uno, ma ne sono totalmente affascinata. 


mini bibliografia
Fraiberg, S. (1959). The Magic Years. New York: Scribner. (Trad. it. Gli anni magici Armando Editore, Roma, 2010)
Giani Gallino, T. (1992). Il compagno immaginario nel processo di socializzazione.  in D'Alessio, M. (a cura di).  Psicologia dell'età scolare. Roma: La Nuova Italia
Pines, M. (1979). I compagni invisibili, Psicologia contemporanea, 34, 8 – 13
Taylor, M. (1999). Imaginary companions and the children who create them. Oxford: Oxford University Press

giovedì 10 ottobre 2013

American Horror story: Coven 3X01 Bitchcraft

Forse l'ho atteso così tanto che mi aspettavo qualcosa di incredibile... beh, non lo è stato. Truculento in alcuni punti, indubbiamente. Specialmente le parti riguardanti il passato le ho trovate truculente e poco interessanti. Quella non mi sembrava nemmeno una strega, al massimo una psicopatica. 
Di nuovo molto più interessante il personaggio della Lang, ossessionata dal proprio aspetto e potentissima. Come attrice è davvero bravissima. Bravissima anche Sara Plauson, che interpreta sua figlia. Le due sembrano proprio essere all'opposto.
Poi abbiamo le allieve della novella Hogwarts: 4 ragazze. Si, solo 4! Nella famigerata scena del trailer dove la Lang porta a zonzo le allieve streghe, non è che ha portato le sue 4 preferite. Ha portato le uniche presenti. 
E qui mi permetto un piccolo spolier, per chi non l'ha visto, su poteri e carattere delle ragazze. Ognuna ha poteri diversi: Emma Roberts, alias Madison Mongomery, ex star del cinema e stronza del gruppo, nuova entrata in questo telefilm, è una telecineta; Nan è interpretata da Jamie Brewer, e sembra essere la più dolce del gruppo, ed è una sensitiva; Quinnie interpretata da Grabourey Sidibe (spero di averlo scritto bene) è una sorta di bambola vodoo umana. E poi ovviamente abbiamo Taissa Farmiga, già presente nella prima stagione, che interpreta Zoe Benson e che come personaggio è un pò svanito, e ha un potere molto particolare: uccide chiunque faccia sesso con lei. Non volontariamente, è il suo potere. insomma, ce l'ha tipo arma letale (vi giuro, ero piegata in due). Tanto è vero che per ammazzare uno alla fine dell'episodio ci fa sesso. Ma che potere del cavolo! Oh, in questo caso della ... beh, penso di non poterlo scrivere XD

Insomma, questo primo episodio mi è piaciuto il giusto. Gli effetti speciali (pensavo di più) sono stati utilizzati giusto quando appariva la Lang e in un'altro paio di scene. The rising san poi non mi è sembrata proprio una casa per streghe... ma va buon, io aspetto un'altro paio di episodi prima di darmi per vinta.

Gatti: amore senza fine

Adoro o gatti fin da quando ero piccola. Che posso farci? Hanno un eleganza innata e i loro grandi occhi sembrano contenere un mondo di misteri. Tanto tempo fa ho capito che tu non puoi scegliere un gatto, ma è lui a scegliere te.
Se questo è vero con i gatti normali, sembra esserlo ancora di più con la nostra Taby, una Maine coon di un anno e mezzo. Viene sempre a salutarti con un miagolio alla porta, ma se non gli piaci non ti si avvicina nemmeno. Rimane in un angolo e ti scruta, una regina felina della casa che non vuole perdere di vista chi è entrato nella sua corte.
Una volta ho pianto per il nervoso, lei mi si è sdraiata accanto come per dirmi: su con la vita, ci sono qui io.
Ho fatto una quantità di ricerche su questi gatti che basta per una vita intera. Un paio di cose da sapere sui maine coon secondo me sono :
1. I Maine coon non sono frutto di incroci tra gatti e procioni. Mi spiace ma non ci sono procioni nella genealogia
2. Non illudetevi che gli piaccia essere pettinati. Taby lo odia profondamente e odia me quando lo faccio.
3. Alle femmine, o almeno alla mia, piace stare di vendetta, dormire in spazi nascosti, infilarsi sotto letti, poltrone, tavoli e quant'altro. Di conseguenza alla pulizie di primavera ci pensa praticamente lei, a noi non rimane che pulire il gatto una volta uscito fuori dal suo nascondiglio.
4. La reazione al guinzaglio è un attacco simile a quello della narcolessia.
5. Il loro miagolio è stranissimo!
6. Sono morbidi da morire e puoi abbracciarli e stringerli abbastanza tranquillamente, difficilmente si mettono a graffiare.

La pioggia di mattina

Non odiate anche voi alzarvi con la pioggia? Io non lo sopporto. Tutte le volte che piove mi raggomitolerei nelle coperte, accenderei la luce e leggerei un bel libro. Doversi alzare per andare a lavoro o nel mio caso al tirocinio diventa un tantino triste, nonostante, chiariamo, io adori il mio tirocinio!