venerdì 28 febbraio 2014

Ti aspettavo by J. Lynn


Avvertenze per chi ha già letto e amato questo libro: forse non dovreste leggere quello che ne penso, potreste non riprendervi.

Titolo italiano: Ti aspettavo
Titolo originale: Wait for you
Autore: J. Lynn
Editore: Nord
Costo: €16.40
Trama: L'università è la sua via di fuga. Per cinque lunghi anni, dopo quella maledetta festa di Halloween, l'esistenza di Avery Morgansten è stata un incubo, ma adesso lei può finalmente ricominciare da capo. Tutto ciò che deve fare è arrivare puntuale alle lezioni, mantenere un profilo basso e - magari riuscire a stringere qualche nuova amicizia. Quello che deve assolutamente evitare, invece, è attirare l'attenzione dell'unico ragazzo che potrebbe mandare in frantumi il suo futuro... Cameron Hamilton è il sogno proibito di tutte le studentesse del campus: fisico atletico e ammalianti occhi azzurri, è il classico ribelle, dal quale una brava ragazza come Avery dovrebbe tenersi alla larga. Eppure Cam pare proprio spuntare ovunque, col suo atteggiamento disincantato, le simpatiche punzecchiature e quel sorriso irresistibile. E Avery non può ignorare il fatto che, ogni volta che sono insieme, il resto del mondo sembra scomparire, e lei sente risvegliarsi una parte di sé che pensava di aver perduto per sempre. Ma, quando inizia a ricevere delle e-mail minacciose e delle strane telefonate notturne, Avery si rende conto che il passato non vuole lasciarla andare. Prima o poi la verità verrà galla e, per superare anche quella prova, lei avrà bisogno d'aiuto. Ma la relazione con Cam sarà la colonna che la sorreggerà o lo "sbaglio" che la trascinerà a fondo?

Giudizio: 


La mia opinione: Ho aspettato... ma sinceramente avrei fatto meglio a spendere il tempo in altro modo! Ecco quello che mi è venuto in mente quando ho finito il libro. Ho aspettato che iniziasse a piacermi... ho aspettato per la precisione  24 giorni che iniziasse a piacermi. Risultato finale? Non mi è piaciuto.
Allora, il libro inizia ed è raccontato dal punto di vista della protagonista, ovviamente inizialmente ho trovato che quel modo di scrivere, anche per quello che lasciava intuire, fosse abbastanza pesante. La pesantezza è durata fino all'entrata in scena degli amici di Arvey (la protagonista): Brittany e Jacob, lui decerebrato e arrapato, lei...a onor del vero qualcosa di positivo questa ragazza lo ha, ma è comunque abbastanza decerebrata anche lei.
Ma perchè iniziare dai personaggi secondari a parlare di decerebrati? Iniziano dalla protagonista! Beh, detto semplicemente a mio avviso è un idiota. Perdon, un'idiota semi traumatizzata. Rimane idiota comunque. Dunque questa ragazza brillante e intelligente (e che è intelligente ci viene ripetuto un paio di volte altrimenti potremmo dimenticarcelo visto il suo modo di comportarsi e la sua "lettura" del mondo) ha fatto chilometri e chilometri per allontanarsi per sempre dalla sua famiglia e dalla sua vita precedente. Non voleva più nessun contatto con loro, voleva dimenticare. E' per questo che ha lasciato (non c'è un NON che manca!) il numero ai suoi genitori e a suo cugino, perchè non voleva nessun contatto con loro. Ma va bene, infondo sono i suoi genitori, io e probabilmente un'altra serie di persone normali avremmo già smesso di considerarli tali da tanto tempo, avremmo anche iniziato a chiamarli per nome perchè si sono comportati e continuano a comportarsi davvero da schifo con lei, ma okay. 
Questa ragazza sveglissima e traumatizzata a quanto pare ha abitudini strane, ad esempio spalancare la porta del proprio appartamento quando sente che c'è una festa in quello di fronte e senza sapere bene lei stessa il perchè, e questo mi ha dato fastidio. Cioè poteva scrivere che lei si dava la scusa che voleva chiedergli di fare silenzio, che una parte di lei voleva essere normale, poteva farle solo aprire un pò la porta per sbirciare la situazione e fare in modo che lui la vedesse. Ma spalancarla! E per di più con lei in pigiama! Ma fammi il favore! Come minimo uno avrebbe sentito il bisogno di cambiarsi un minimo, anche solo per avere in questo modo una qualche forma di corazza, soprattutto visto che la vuole far passare per una traumatizzata. Ma una che ti spalanca la porta di casa quando sente che in corridoio c'è gente, e per di più in pigiama, non è traumatizzata, è soltanto idiota. E se pensate che sia l'unica "caduta di stile, temo vi sbagliate. La suddetta ragazza se ne va anche a zonzo in calzini, incluso in casa d'altri dove chiunque avrebbe almeno detto: guarda, hai gente, mi vado un attimo a infilare le scarpe.
Ma se possiamo bypassare tutto questo, non possiamo non notare comportamenti che decisamente non stanno né in cielo né in terra per una vittima di violenza sessuale, soprattutto una violenza così... strana. Comunque, tornando al punto, tanto per fare un esempio, lei si ubriaca tranquillamente in presenza di 5 ragazzi. Ma sul serio? Cioè, sei stata violentata e ti metti in una condizione di vulnerabilità volontariamente e in presenza di 5 ragazzi, tre dei quali non li conosci e non li hai nemmeno mai visiti? Poi scusatemi, ma la storia con Cam a me ha dato ai nervi. Prima di tutto perchè è un'altalena senza senso e poi vorrei aggiungere, sempre per quel che riguarda il carattere della protagonista, che il più delle volte a lei non da quasi fastidio che lui le giri intorno e mi riferisco a quando ancora si conoscono pochissimo. Poi si mettono insieme, lei inizia a fidarsi, ma ovviamente a me veniva da chiedersi: ma almeno inizialmente, quando lui la tocca, non dovrebbe irrigidirsi? Poi che faccia come vuole, eh! 
Ovviamente la domanda poi, andando avanti nella lettura, è diventata: ma non dovrebbe non saltargli addosso visto quello che le è successo? Non che io mi intenda di quale sia il vero comportamento di chi ha subito violenze, ma per come uno se lo immagina di sicuro non è quello!
Insomma, per farla breve la protagonista, oltre ad essere idiota e a comportarsi in modo insensato, è anche poco credibile per la storia che ha alle spalle.
E poi parliamo di Cam. O, mio Dio quanto era uno stereotipo questo personaggio! Ma Stereotipo con la "S" maiuscola. L'unica cosa vagamente fuori riga era l'arroganza, che veniva usata come mezzo di scherzo. Per il resto abbiamo il signor Stereotipo, a cui stringiamo la mano e ci abbandoniamo all'inevitabile.
E ora parliamo di una delle cose più stupide, ridicole, impossibili addirittura, su cui ruota una buona parte della storia: il contratto. L'orrido, orribilmente ridicolo contratto. Che le ha impedito di parlare con chiunque e l'ha spinta a provare a togliersi la vita a sedici anni. Esiste un idea più beota e meno credibile di quel contratto? Forse in un mondo parallelo...
A quanto pare, per ragioni misteriose, un contratto firmato sotto quella che può solo essere definita coercizione, da una quattordicenne, è un documento vincolante... L'autrice era fatta di roba buona quando ha avuto questa brillante idea.
Poi seriamente, lei ha la capacità di iniziativa di un'ameba riguardo a qualunque cosa, ma a quello in particolare. A me sarebbe sembrata una scusa, se non fosse che lei è idiota. Sul serio gente, mettiamo per un attimo, uno solo, che il documento sia vincolante: lei aveva quattordici anni e i suoi genitori hanno fatto pressione perché lei lo firmasse. Ora, non vuoi più rispettarlo? Bene, scegli il primo neo laureato in legge che passa e chiedigli una mano per far invalidare il documento. Ti assicuro, visto che è stato firmato sotto la coercizione dei genitori e in un momento in cui lei non era pienamente in sé perché traumatizzata, e quindi incapace di prendere decisioni autonome e sensate, e che aveva quattordici anni, che un neo laureto ti basta per invalidarlo. Qualunque giudice a cui si potrebbe far appello concorderebbe e lo invaliderebbe visto la situazione.
Mettiamo ora che lei, ormai ventenne, senza tutti questi ragionamenti sensati, degni anche di un ragazzino di dieci anni, visto che dice che ciò che la ferma è il contratto, se ne freghi e vada alla polizia e racconti loro tutta la verità. Ovviamente qualcuno le dirà "sarà difficile che lei ottenga qualcosa, ormai non ci sono prove". Ora, lei probabilmente non se ne renderebbe conto, ma una prova a onor del vero ci sarebbe. Nero su bianco e forse pure in triplice copia. E può darsi addirittura che sopra abbia il bellissimo autografo dei genitori di lui. Di che sto parlando secondo voi? Ma si! Del contratto che ha firmato!
Ora, ponendo che il QI dei genitori di mister stupratore seriale sia superiore ai 90, penso si rendano conto anche loro che fare causa a lei e ai genitori di lei per questo voglia di fatto dire "Si, sapevamo che nostro figlio era uno stupratore e lo abbiamo coperto", che tradotto vuol dire che possono essere accusati in complicità in un crimine. Quindi io sinceramente, se lei facesse così e io fossi il legale di questi due grandissimi geni, mi limiterei a far notare a queste due menti eccelse che forse è meglio negare l'esistenza di suddetto documento e pregare che la ragazza non ne parli, perchè se suddetto documento salta fuori e vengono rintracciati i bonifici c'è una buona probabilità che la prossima camminata all'aria aperta che faranno non sarà al club, ma durante la mezz'ora d'aria in prigione.
Quali altri momenti mi hanno colpito particolarmente? Il confronto di lei con i genitori, è talmente blando da risultare noioso. Certo, meglio di quello con l'altra vittima di stupro. Tra l'altro questo famigerato contratto dovrebbe essere segreto, ma ormai lo sa mezzo mondo.
E poi la fine. Volete sapere che c'è di bello nella fine? Che è la fine. Per il resto è un capitolo normalissimo, che non sa minimamente di conclusione e mantiene la sua banalità, come gli altri.

Ora: a tutti coloro che hanno amato Easy e che hanno comprato questo libro perchè gli era stato detto che era simile a Easy, voglio dirvi questo: capisco il vostro sconforto. Fatevi forza. A coloro che lo hanno amato ma hanno comunque letto questa recensione fino in fondo posso solo dire che non riesco a neanche a capire come questo sia possibile, ma ci sono stati tanti momenti, mentre arrancavo disperata nella lettura, che avrei voluto avere io il vostro punto di vista. A chi come me condivide tutto questo: benvenuto nel club, siamo pochi ma buoni ;)


giovedì 27 febbraio 2014

Teen Wolf stagione 3 episodio 15


Siamo all'episodio 15. Titolo? Galvanize. Mi mancano solo altri 5 episodi per essere in pari!


E' la notte di Halloween e come ogni notte di Halloween che si rispetti deve succedere qualcosa di inquietante! 
E infatti all'ospedale dove lavora la madre di Scott si è riunita la polizia di Beacon Hill e l'FBI in attesa dell'arrivo di un uomo che deve operarsi. Ovviamente non un uomo comune! Non la notte di Halloween! Assolutamente no! Si tratta di un pluriomicida sociopatico che è salito su un autobus di ragazzi con una granata, uccidendone quattro. Era internato, a quel che sembra, in un qualche manicomio criminale. L'unico ospedale che non aveva una scusa pronta per non prenderlo come paziente a quanto pare era Beacon Hills. Giusto per rendere la situazione più allegra è la madre di Scott che deve prepararlo per l'intervento. In pratica sembra che il personaggio del padre di Scott sia stato creato solo per essere odiato. Inizia quasi a farmi pena... quasi!
Fortuna che c'è Stiles a tenere alto il morale... e a preparare uno scherzo indimenticabile al coach! Perchè non solo è Halloween, ma è anche il suo compleanno!
Il giorno dopo a scuola lui e Scott si trovano davanti a una sorpresa inaspettata. O meglio a due sorprese inaspettate! Aiden e Ethan sono venuta a scuola per chiedere a Scott, che è l'Alfa ormai, di far parte del branco. I due ragazzi ormai non sono più Alfa, ma beta e hanno bisogno di un capo. Nè Stiles nè Isacc sono d'accordo con l'idea che loro facciano parte del gruppo perchè non si fidano, Isacc ricorda anche quando loro hanno tenuto fermo Derek perchè impalasse Boyd. Scott quindi, dando retta ai suoi amici rifiuta e i due ragazzi non sanno come fargli cambiare idea. Dopo una breve riflessione capiscono che c'è una sola soluzione: tornare a scuola! E non c'entra il fatto che a scuola ci sia Lydia o che Danny stesse flirtando con qualcun'altro!
Pochi minuti dopo scopriamo lo scherzo architettato da Stiles, non vi dico niente, solo che è geniale e stimo quel ragazzo! Peccato che a rovinare il divertimento ci sia l'allucinazione uditiva di Lydia, che sembra preannunciare qualcosa di orribile... e infatti il pluriomicida ricoverato in ospedale riesce a scappare.
Finalmente scopriamo cosa Derek era andato a cercare e per cosa si era fatto imprigionare: unghie! Non unghie comuni, ma di lupo, o meglio di una lupa mannara... la madre di Derek. Quello è ciò che è rimasto di li dall'incendio. Le unghie che gli servono per porle una domanda importante, e quelle sono l'unico strumento in grado di fornirgli una risposta.
Intanto il criminale scappato dall'ospedale viene visto nei dintorni della scuola.
L'uomo è in effetti nascosto nell'edificio. Lo scopriamo quando Lydia, dopo aver detto al bel Ethan che non ci starà assolutamente, non riesce a resistere e i due finiscono nell'ufficio distrutto del coach a pomiciare, ma appena vedono le condizioni della stanza si trasferiscono.
La polizia arriva a scuola. Stiles parla con il padre e Lydia continua a sentire il ronzio che aveva già sentito in aula. Una soffiata allontana gli agenti da scuola e Stiles non riesce a fermare il padre. I ragazzi si dividono: i licantropi vanno nello scantinato e usano il camicie dell'ex detenuto per provare a trovarlo tramite il fiuto. Devo dire che ho apprezzato molto che siano stati coinvolti anche i gemelli, anche se Isacc era in disaccordo.
Allison se ne va da scuola per cercare nel bestiario notizie, mentre Lydia e Stiles setacciano il piano superiore e mentre lo fanno si rendono conto che un ingegnere come lui potrebbe usare il locale caldaie per far esplodere la scuola e suonano l'allarme anti incendio per far uscire tutti da scuola, inclusi i licantropi che sembrano proprio quelli a cui l'uomo da la caccia.
Kira, povera ragazza, si ritrova a sorpresa a cenare con Scott. Il padre di lei infatti ha infatti invitato Scott a cena per ringraziarlo di aver salvato la vita a Kira quando è stata attaccata dal coyote. Durante la cena a Scott viene servito un gigantesco piatto di sushi e sinceramente, anche se sono un'estimatrice, capisco benissimo come mai è rimasto così perplesso a fissarlo. Davvero erano meglio le lasagne! Anche se lui fa il cortese e lo assaggia. Il poveraccio però finisce per scambiare il wasabi per della salsa guacamole! Mamma che ridere! C'è da dire che mi era mancato questo Scott, la scena mi ricordava tantissimo la prima cena fatta con tutta la famiglia Argent. Mi è venuta nostalgia!
Nel mentre Lydia e Stiles sono in camera di quest'ultimo. Le pareti sono piene di foto e ad ognuna sono attaccati dei fili, il rosso è per i casi irrisolti. Lydia è abbattuta, non solo è convinta di essersi sbagliata, ma il suo errore è fruttato anche una settimana di punizione a Stiles. A lui non importa e in una scena dolcissima (questa a fianco), inizia a rassicurarla, srotolando il filo rosso che Lydia aveva arrotolato intorno al dito per il nervosismo. Seriamente ragazza, dove lo trovi un altro così? E' talmente un tesoro! E ha anche lampi di genio! Grazie a uno di questi scopre che il prossimo obiettivo dell'assassino è Kira.
Intanto Isacc e Allison tentano di scoprire qualcosa con il bestiario, cosa difficile visto che nessuno dei due conosce il latino, ma anche con ricerche più generiche hanno poca fortuna. Però si avvicinano l'uno all'altra... tanto. Non si baciano, cosa per cui io ci sono rimasta male. Per una ragione che non è del tutto chiara, quasi come una sfida l'uno contro l'altro, iniziano a spogliarsi... quanto arriva il padre di Allison! L'uomo chiede alla figlia di parlarle in privato, nello studio, dove tiene le pistole (questo lo specifica lui in modo molto chiaro!). Una volta uscito dalla stanza si limita a gridare: "Un'altro lupo mannaro?". In effetti pover'uomo bisogna capirlo: pensava che il capitolo si fosse chiuso con Scott!
Intanto Kira accompagna Scott alla moto e mentre lo saluta il ragazzo viene messo KO dal famigerato sociopatico che, come aveva preventivato Stiles, rapisce Kira. Quando Lydia e Stiles arrivano da Scott e lo fanno riprendere, Lydia capisce che il rumore che continua a sentire non sono le mosche, ma è la corrente elettrica. I tre ragazzi vanno allora alla centrale elettrica per salvare Kira, Lydia rimane in macchina perchè Stiles ha una sola mazza (oddio che ridere!). Ma una volta arrivati Kira dimostra, sorprendendo tutti, anche se stessa, di non aver bisogno di essere salvata.
L'ultima scena dell'episodio è agghiacciante: figure mascherate e incappucciate comparse dal nulla circondano Isacc che era seduto in camera di Allison a guardare dei fogli. La porta della stanza si chiude e mentre risuona l'urlo del ragazzo, gli Argent non possono fare altro che battere freneticamente sulla porta.

mercoledì 26 febbraio 2014

Teen Wolf stagione 3 episodio 14


Mi ero promessa di fare le recensioni per singoli episodi ma sono rimasta indietrissimo!

Il titolo di questo episodio è "More Bad Than Good"

L'episodio riprende dalle ultime scene del precedente, con Derek e Peter torturati da diversi uomini e da una donna che gli chiede di una lupa (lì la chiamano "la loba", che è spagnolo e vuol per l'appunto dire lupa) di cui loro dicono di non sapere niente. Sinceramente non so se non sanno effettivamente niente, sono curiosa anch'io di sapere cosa verrà fuori.
Durante l'interrogatorio agli uomini si aggiunge anche una donna anziana che taglia un dito a Peter. Dopo di che (anche se questo accadrà più avanti nell'episodio) i due vengono soccorsi e liberati e recuperano ciò che erano andati a cercare. Sinceramente la loro sotryline mi interessava pochissimo in questo episodio, anche se ovviamente non volevo che li accoppassero...
Intanto Stiles e Scott indagano sul coyote licantropo che suppongono essere Malia, spalleggiati dal padre di Stiles che ha fatto riaprire l'indagine. Li raggiunge a sorpresa il padre si Scott che ha avvertito di ciò che sta succedendo anche il padre di Malia, mossa a dir poco azzardata, che si rivelerà presto pessima.
Il giorno dopo Stile e Scott si consultano con Allison che gli conferma che ai coyote non piacciono i lupi quindi dopo che loro sono stati nella sua tana, Malia non ci tornerà di certo. La ragazza dice inoltre che i coyote viaggiano su percorsi ben precisi e che sono molto intelligenti e per nonf arsi trovare camminano di soppiatto. 
Alla lezione Kira saluta Scott presentandosi di nuovo, in modo impacciato, e poi dicendogli chei rendendosi conto di essere stata vaga, ha fatto delle ricerche riguardanti le visioni di cui aveva parlato a lui e agli altri il giorno prima. La ragazza le aveva stampate e mentre le cerca inutilmente nello zaino, suo padre si avvicina per dirle che aveva dimenticato a casa le ricerche fatte per il ragazzo che le piaceva, come vedete nell'immagine accanto, ovviamente ha detto questo davanti a Scott.
Seriamente, questa povera crista mi fa pena ogni episodio di più, anche perchè fa ridere ogni episodio di più! Ma non come Stiles, qui ridi veramente a sue spese.
Durante la lezione Stiles viene invitato dal professore a leggere, ma una volta alla cattedra con il libro davanti non ci riesce perchè le parole iniziano a "fuggire" dalla pagine e lui viene preso da un'attacco di panico. Subito interviene Scott che lo accompagna in bagno, dove lo aiuta a riprendersi. Alla fine della lezione Kira recupera i loro zaini per portarglieli, ma mentre è in corridoio viene inseguita da Malia, ovviamente con le sembianze di un coyote, e si rifugia negli spogliatoi, dove viene salvata da Scott.  In pratica lei è il personaggio sfigato dell'episodio, diciamo.
A scuola arriva il padre di Stiles che chiede al figlio se è davvero sicuro che si tratti di una ragazza e non di un'animale, il ragazzo gli risponde affermativamente e poi dice a Scott che probabilmente Malia era venuta a recuperare la bambola che lui aveva preso dalla macchina. In quel momento arriva il padre della ragazza che riconosce la bambola, ma viene allontanato dallo sceriffo che gli dice tra le altre cose che è vietato entrare nelle scuole con un arma, l'uomo infatti ha una pistola.
Insieme ad Isacc i ragazzi vanno dal dottor Deaton, che gli da dei tranquillanti con cui fermare Malia per catturarla. Isacc fa però notare che Allison non ha più la mira di prima e che anche se la licantropa - coyote, non sanno come farla tornare umana, sopratutto considerando il fatto che è otto anni che è trasformata in coyote. A quel punto Scott dice che sa come fare e ricorda quando Peter, nella prima stagione, lo costrinse a trasformarsi solo con il suono della voce.
Ancora incerti, Stiles e Scott vanno, insieme a Lydia, dai gemelli perchè insegnino a Scott come essere un'Alfa. Una volta arrivati al vecchio appartamento di Derek, Scott viene aggredito da Ethan e Aiden che iniziano a picchiarlo nel tentativo di farlo trasformare. Quello è, gli dicono, l'unico modo che ha per imparare a controllare quello che è. Deve innanzitutto lasciarsi andare, trasformarsi, deve in pratica imparare a reagire, poi dovrà imparare a controllare la bestia, altrimenti si allontanerà sempre di più dal suo lato umano. Scott però non riesce in alcun modo a lasciarsi andare - i suoi occhi non diventano nemmeno rossi! - e il tentativo va a vuoto. Questa, in questa seconda parte della stagione, è la prima apparizione dei due gemelli... un tantino violenta per i miei gusti, e anche artificiosa, ma sono stata felice di rivederli.
Allison intanto ha un'altra inquietantissima allucinazione, con protagonista una se stessa vivisezionata e sua zia Kate. Quando ritorna in sé la ragazza si rende conto di star puntando il fucile, che aveva preparato per sparare i tranquillanti a Malia, contro Isacc. Lo abbassa subito scusandosi, ma visibilmente scossa si chiede se possa essere effettivamente di qualche utilità in quelle condizioni, perplessità che sinceramente ho avuto anch'io.
Isacc allora le si avvicina e le stringe la mano con cui teneva il dardo che tremava, dicendole di lasciare che lui l'aiuti. Questa scena dolcissima l'ho apprezzata molto, perchè nonostante io sia stata una fan accanita della coppia Scott e Allison, amerei vedere Isacc e lei insieme, sopratutto dopo i trascorsi che hanno avuto. E poi Isacc è uno dei miei personaggi preferiti! Voglio che sia felice!
Tornando alla storia, i ragazzi vanno nella foresta alla ricerca di Malia, ma lo sceriffo avverte Stiles che Malia è tornata a casa per riprendersi la bambola e che il padre di lei ha messo delle trappole per tutto il bosco e ora è a caccia del coyote, che pensa abbia sterminato la sua famiglia, con un fucile.
Stile, riguardando una vecchia foto insieme a Lydia capisce che la bambola non era di Malia, ma della sorella e che era stata lasciata nella macchina come un pegno, come i fiori su una tomba, e avverte Scott che probabilmente troverà il coyote alla macchina, che riporta la bambola. Mentre lui sta parlando al cellulare però Lydia mette inavvertitamente il piede su di una trappola. Stiles corre in suo aiuto, ma quando la ragazza gli dice di leggere le istruzioni per liberarla, lui si ritrova in difficoltà, in quanto ormai non riesce più a leggere perchè le lettere gli appaiono tutte strane e deformate, trasformate in simboli o in altro. La ragazza allora gli fa coraggio, dicendogli che lui non ha bisogno di leggere, che troverà sicuramente un'altra soluzione e ovviamente Stiles ci riesce. Cioè alla fin fine lui è un grande, sul serio, cosa cavolo aspetta Lydia? Ma va beh....
Nel frattempo Isacc, che si era messo a correre nel bosco alla ricerca di Malia dopo aver sentito degli spari, rimane anche lui imprigionato in una trappola e osserva impotente il padre della ragazza puntare contro il coyote un fucile. Allison riesce ad arrivare da lui in tempo, ma ha grandi problemi di mira e non riesce a centrare subito il bersaglio, ma grazie agli incoraggiamenti di Isacc non si da per vinta e alla fine riesce a colpire il padre della ragazza con un dardo tranquillante.
Il coyote scappa e come aveva predetto Stiles, torna alla macchina a lasciare la bambola. Qui viene intercettato e fermato da Scott. Il nostro Alfa riesce a trasformarsi e con un ruggito fa tornare Malia umana. La ragazza viene poi riaccompagnata dallo sceriffo Stilinski a casa, dove riabbraccia il padre. Stiles nello specchietto della macchina riesce a mettere a fuoco una frase. Insomma, tutto è bene quello che finisce (apparentemente) bene!

martedì 25 febbraio 2014

Teen Wolf stagione 3 episodio 13



Ed eccoci finalmente arrivati! La seconda parte della terza stagione è partita il mese scorso, a Gennaio 2014!

Nei precedenti episodi: Scott, Stiles e Allison per salvare i propri genitori chiedono aiuto al veterinario/druido, che mettendoli in una vasca gelata, di fatto li fa sacrificare al posto dei loro genitori in modo tale che i tre possono scoprire dove si trova il Nemeton, lui però li avverte che in questo modo qualcosa cambierà in loro, ci saranno degli effetti collaterali. A loro non importa e riescono in questo modo a trovare i loro genitori. Al loro risveglio uno dei gemelli è lì per chiedere l'aiuto di Lydia per fermare il fratello  e Kali dall'uccidere Derek. 
Il gruppo si divide: Scott va con Allison e Isacc a casa di Allison dove prende alcune armi, Lydia va con Ethan ad avvertire Derek di scappare e rimane poi lì ad affrontare Kali e Aiden. Nel frattempo Stiles sta cercando il Nemeton, ma va con la macchina contro un'albero. Scott raggiunge poi Deucalion, rispettando il patto che aveva con lui, i due affrontano Jennifer, che ha ucciso Kali e quasi fatto fuori i gemelli, e Derek che per aiutare Scott si è unito a lei. Intanto Allison e Isacc hanno trovato il Nemeton, ma mentre tentano il salvataggio il soffitto crolla e Isacc si ritrova a reggerlo. 
Il momento di luna nuova si avvicina, la finestra di opportunità che permetterà a Jennifer di uccidere Deucalion, ma l'intervento di Derek evita ulteriori morti. Mentre Isacc si ritrova senza forze per reggere il soffitto, arriva Stiles che come il suo solito salva la situazione. Infine nell'affrontare Jennifer, Scott diventa un'Alfa e dopo che Ducalion uccide Jennifer, lui e Derek gli intimano di cambiare, di tornare l'uomo che era o loro arriveranno quando meno se lo aspetta.
Gli Argent rimangono in città decisi a proteggere chi non si può proteggere da solo, lo stesso vale per il padre si Scott e i due gemelli. Scott ammette di sentire questo cambiamento dentro di se, come aveva detto il dottor Deaton, e lo stesso vale per Stiles e Allison, la quale inizia "qualcosa" con Isacc.

Il riassunto della fine è venuto un attimino lungo, ma l'ultima puntata della prima parte era davvero ricca di avvenimenti!

Torniamo al presente, il titolo dell'episodio è Anchors

In questo primo episodio della seconda parte della seconda serie in realtà non succedono molte cose. Iniziamo vedendo, come preannunciato da Deaton, gli effetti di ciò che i ragazzi hanno fatto per salvare i propri genitori.
L'episodio inizia con un incubo di Stiles, un sogno nel sogno,nel sogno. Praticamente erano come tre sogni, o meglio tre incubi, da quel che ho capito. A onor del vero uno non inizia proprio malissimo: c'è lui che si sveglia da un'incubo e accanto a lui c'è Lydia che lo consola, peccato che capisci subito che è un sogno pure quello. Nel sogno Stiles si avvicina alla porta della sua stanza, che è socchiusa, dicendo di volerla chiudere mentre Lidya gli urla disperatamente di non farlo e di tornare indietro. Stiles la spalanca e finisce in uno scenario raccapricciante, a quel punto sembra risvegliarsi, ma è in realtà un'altro sogno ancora, dal quale lui si sveglia poi urlando, mentre il padre corre in camera sua preoccupato. La mattina dopo tuttavia Stiles va (poco) tranquillamente a scuola.
Nel frattempo Isacc va a parlare con Scott di Allison. Inizialmente il dialogo è tranquillo, più che altro è Isacc che chiede a Scott se è arrabbiato con lui, se lo odia, se vuole picchiarlo. Scott inizilamente risponde di no e quando Isacc gli dice che probabilmente dovrebbe picchiarlo, lui gli risponde che non ce n'è ragione, ma quando lui ammette poi che non c'è stato ancora niente con Allison, ma lui avrebbe voluto, il poveretto si trova a fare un bel volo, cosa che accadrà più volte nel corso della puntata. Di fatto, sorprendentemente, i due risulteranno l'unico spazio comico all'interno della puntata, spazio che di solito era occupato da Stiles.
Nel frattempo anche Allison non sta troppo bene, inizia ad avere inquietanti visioni di se stessa in un ospedale abbandonato e di sua zia Kate, la sociopatica che aveva bruciato l'intera famiglia Hole e che, nella prima serie, era stata uccisa da Peter.
Allison arriva a scuola sconvolta e viene accolta da  Lydia che la fissa preoccupata. La preoccupazione dura poco: la ragazza gongola, quast'anno non è lei quella fuori di testa con le visioni.
Le due raggiungono Stiles e Scott, il quale ammette anche lui di avere delle allucinazioni, più che altro legate alla sua nuova natura di Alfa.
Nel frattempo nella scuola ci sono nuovi arrivi direttamente dal Giappone: Yokimura, il nuovo insegnate di storia, che si è trasferito da poco in città con sua moglie e sua figlia Kira, la nuova arrivata (prossimo amore di Scott?). Fin da subito Stiles, Scott e Allison dimostra di avere vari problemi a stare a scuola: Stiles vede simboli, numeri e lettere rovesciate, Scott ha diversi problemi a controllare la sua nuova natura e Allison non riesce nemmeno ad impugnare un pennello perchè le trema la mano. Nel tentativo di aiutarla Lydia l'accompagna a fare pratica di tiro, ma rischia di venir uccisa da Allison e in estremis viene salvata da Isacc.
Nel frattempo Stiles scopre che il padre ha riaperto un vecchio caso in cui una bambina era scomparsa e un'intera famiglia morta durante un incidente d'auto in una notte di luna piena, entrambi pensano ci siano di mezzo i licantropi. 
Il ragazzo poi, mentre è a scuola, sogna una classe intera di persone che con la lingua dei segni, che lui non conosce ma che viene abilmente decodificata dal dottor Deaton, gli pone il seguente indovinello: "Quando una porta non è una porta?". 
Nel frattempo anche Allison continua ad avere incubi in cui è coinvolta sua zia. Scott, arrabbiandosi con il padre perchè quest'ultimo ha messo nei guai il padre si Stiles, perde il controllo, ma grazie alla madre che gli dice di usare se stesso come ancora riesce a non ritrasformarsi.
Stiles e Scott indagano sul vecchio caso che ha tirato fuori il padre di Stiles e in effetti scoprono che sono coinvolti i licantropi.
La puntata si chiude con una breve clip di Derek e Peter che sono legati a una rete metallica e vengono torturati.

Visto che il 60% della puntata sono sogni o visioni di Stiles e Allison, che sono indubbiamente esplicativi delle conseguenze di ciò che hanno fatto i ragazzi e "socchiudono" la porta a ciò che verrà, nell'episodio capitano poche cose, non per questo l'episodio risulta meno interessante o appassionante, tutt'altro!

venerdì 21 febbraio 2014

Comics Therapy



Ho recentemente letto un articolo in inglese (perciò mi perdonerete spero se ci saranno errori dovuti a incomprensioni) che parlava dell'uso dei fumetti e dei supereroi nella terapia con i bambini. Questo metodo è stato usato negli USA, dove la Marvel è iper conosciuta e sono ampiamente diffusi i comics (cioè i fumetti di super eroi ecc...), che fanno praticamente parte della cultura americana un pò come i manga fanno parte di quella giapponese. 
L'articolo inizia parlandoci di un bambino che nello studio di uno psicologo usa dei giocattoli per rappresentare una situazione. Questa scena è, per chi ha studiato psicologia dello sviluppo, abbastanza normale da leggere. Ma quello che sorprende, o almeno quello a cui è stato dato un significato particolare da quello psicologo è l'uso delle bambole. Infatti il bambino stava usando Batman, Spider-man e Superman per sconfiggere un drago imprevedibile, il quale veniva poi salvato dal cadere da un precipizio da Wonder woman... Sinceramente leggendolo ho trovato la cosa divertente, il fatto che il bambino proiettasse (a detta dell'articolo) l'immagine di sua madre su Wonder woman poi mi appariva abbastanza divertente e positivo. 
A quanto dice l'articolo la prima ad usare i personaggi dei fumetti in una terapia è stata una neuropsichiatra infantile di nome Lauretta Bender, la creatrice, tra le altre cose, del Bender Visula Motor Gestalt Test. Questo test, conosciuto anche solo come Bender-Gestalt Test, si occupa per l'appunto di valutare l'abilità visuo-motoria nei bambini, eventuali regressioni, disordini dello sviluppo o danni celebrali collegati a queste. Di fatto il test è stato usato in un'ampia quantità di ambiti che vanno dallo stabilire il QI non verbale all'uso come strumento proiettivo per valutare la personalità (per approfondire andate su Opsonline). Non sto a scendere troppo nello specifico, non mi sembra il caso visto quale volevo fosse il tema dell'articolo, ma aggiungo solo che di questo test esiste un adattamento italiano a cura di Giusti OS.
Comunque continuando a leggere l'articolo di cui ho accennato all'inizio ho scoperto che esiste una piccola cerchia di terapeuti negli USA che usa non solo i personaggi, ma proprio i fumetti nella terapia. 
L'idea di fare questa cosa è venuta a quanto pare al dottor Patrick O'Connor che, mentre lavorava con alcuni bambini in affido, ebbe l'idea di inserire elementi della così detta cultura "Geek" in alcune sue sessioni. L'uomo infatti notò come la storia di Batman e Robin si prestasse bene alla situazione in cui i bambini si trovavano. Infatti in una delle tante storie di quel fumetto, il trapezista Dick Greyson (che poi diventerà Robin) dopo aver perso tutta la sua famiglia per colpa del cattivo di turno, viene adottato da Bruce Wayne. In particolare O'Connor nota come inizialmente Dick fosse molto avverso al supereroe, tendendo a contrastarlo e a non ascoltare in quanto lui non era il suo vero padre, e come poi questo finisca comunque per diventare una guida per lui.
O'Connor si è quindi chiesto se non ci fossero altri fumetti con storie simili, e avendo comunque bisogno delle storie complete dei fumetti da poter usare nelle proprie terapie hai iniziato a fare ricerche. Come, vi chiederete? Forse è meglio chiedere dove e la risposta è ovviamente "in fumetteria"! O'Connor ha iniziato a leggere un gran numero di fumetti, creandosi in questo modo una vera e propria "cultura fumettistica"... mi chiedo se magari abbia letto anche qualche manga, giusto per il piacere di farlo (anche se probabilmente quelli non gli sarebbero stati utili). 
Comunque sia, alla fine, questo dottore ha riversato tutta la sua conoscenza Comics-"esca" in un sito, comicspedia.net, dalla grafica molto essenziale e funzionale, dove oltre il riassunto di una quantità infinita di fumetti come "Batman", "X-man", "Spider-man", "The Avengers", "Daredevil", "Lanterna verde", "I fantastici quattro" e chi più ne ha più ne metta, ha anche messo alcune idee su come usare questi fumetti. Ogni fumetto fa infatti riferimento a temi psicologici specifici che possono essere usati come metodo di identificazione.
In effetti se pensiamo un attimo alle storie dei fumetti, molte se non tutte fanno riferimenti a temi come la perdita delle persone amate, l'affrontare le proprie paure o l'essere diversi dagli altri e il sentirsi quindi inadeguati (due temi che in adolescenza fanno un po' per tutti da padroni).
Tra le idee proposte ci sono il far leggere durante la seduta un albo a fumetti con tematiche collegate alla storia del paziente o il creare insieme al paziente nuovi supereroi e super-cattivi, di cui il paziente stesso dovrà descrivere la storia, il carattere, i personaggi a lui associati ecc... e dovrà descrivere anche il modo in cui questo personaggi interagirebbe con lui. Mentre la prima idea che ho scritto dovrebbe servire a mantenere un alto rapporto con il paziente (di nuovo vi conviene sbirciare l'articolo in inglese, magari con l'originale vi suonerà più chiaro), l'altra dovrebbe favorire una discussione durante il processo creativo.
O'Connor afferma che l'uso di questo metodo ha aiutato a far emergere diverse problematiche profonde nei suoi pazienti, non solo nei bambini, che ne hanno tratto giovamento.
L'articolo continua parlando di altri terapeuti (Lawrence Rubin, Bender,Stive Kuniak ecc..) che usano questo metodo e del fatto che non sono presenti molte ricerche che lo riguardano.
Un'altra nota interessante, sempre presente nell'articolo, riguarda Bander che in un processo si trovò a dover difendere la valenza positiva dei fumetti, che erano invece accusati di istigare i bambini alla violenza.
Interessante notare anche che la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency, cioè l'agenzia per i progetti di ricerca avanza della difesa) ha in piedi un progetto di riabilitazione per militari con stress post-traumatico che prevede l'utilizzo di fumetti nella terapia (anche se a onor del vero riguarda la creazione di fumetti, non l'uso di quelli esistenti).
Il famigerato articolo, ovviamente in ingelse, lo trovate su The Daily Beast

In Italia questo metodo non è molto conosciuto, ma qualcosa qua e là sull'argomento si trova. Premetto che io faccio ricerche sull'argomento da un'ora al massimo, quindi è assolutamente possibile che facendone di più approfondite venga fuori che come metodo è usatissimo. Ne dubito fortemente ma tutto è possibile!
Tornando al punto: nella letteratura in italiano qualcosa è presente. I libri che ho trovato girando su internet sono "Manuale di psicologia del fumetto. Eroi di carta e lettori appassionati" di Marco Minelli e "Conoscere l' adolescenza - Il fumetto come strumento per la diagnosi e la terapia" di Guido Crocetti. Entrambi i libri hanno prezzi accessibili.
Qua e là su internet invece si trovano vari articoli, non troppo ricchi, che facevano riferimenti a questo metodo che non coinvolge soltanto i comics,  ma anche i manga (ossia i fumetti giapponesei! I miei amati!).
Se infatti fumetti come Topolino, Paperino o i Puffi nei più piccoli insegnino la cooperazione e l'importanza delle interazioni; manga come Dragonboll e Ranma 1/2 dovrebbero far emergere la competitività e aiutare nell'accettazione del diverso (ricordo che a causa di una serie di circostanze, il protagonista di Ranama 1/2 quando si bagnava con l'acqua fredda diventava una donna e suo padre un panda). Dylan Dog dovrebbe invece servire ad esorcizzare la paura delle persone, del diverso, del sangue e del buio. Sono incerta se anche in questo caso, come in molti, il buio sia un simbolo della morte...
E i Peanuts? Beh, loro, che si limitano a sembrare un fumetto per bambini, ma in realtà non lo sono, negli adulti impersonano quei desideri e bisogni infantili, nonchè le nevrosi, presenti nella persona e in questo modo aiutano ad avere una maggiore consapevolezza di sè.
A questo elenco io mi permetterei di suggerire a chi si occupa di queste terapie (ma che probabilmente non leggerà mai questo articolo, tanto per cambiare) di dare uno sguardo al manga Life di Keiko Suenobu, che affronta i difficili temi dell'autolesionismo e del bullismo.
Concludo l'articolo con una notizia che ho trovato riportata un po' dappertutto: a Cesena dal 2006 l'associazione Barbablù organizza laboratori di fumetti con bambini che presentano difficoltà cognitive, lievi forme di autismo, dislessia o disgrafia. Gli psicologi hanno verificato come grazie allo studio dei personaggi di fumetti e manga sia più facile per alcuni bambini con questi problemi concentrarsi e acquisire concetti.


Per consultare gli articoli originali in italiano riferiti a quanto riportato:
La Repubblica
Nuove arti terapie
Psicoterapia Firenze
Blog di benessere.guidone


giovedì 20 febbraio 2014

Tragedia in vista a Teen Wolf



Per chi non vuole spolier nemmeno minimi, consiglio di chiudere ALL'ISTANTE la pagina!

Diversi siti riportano una notizia non esattamente felice: sembra che a Teen Wolf stia per succedere qualcosa che ci spezzerà il cuore e cioè uno dei personaggi principali morirà. Chi è ancora un mistero che io non voglio in alcun modo scoprire. 
Sinceramente non so con certezza cosa intendano per personaggi principali. In fondo tra questi possiamo annoverare Scott, Allison, Stiles e Lidya, che tenderei a escludere perchè, insomma, la storia ruota totalmente intorno a loro. Tra i principali però ci sono anche Derek, Peter, la madre di Scott, il padre di Stiles, il padre di Allison, Isaa, e il veterinario amico di Scott, il dr Deaton. Penso che quando parlano della di un personaggio principale si intende uno di loro... se non sarà Peter, non so se riuscirò ad accettare la cosa.
Peter Hale è un personaggio molto amato, perchè ambiguo e quindi molto interessante, può all'incirca interpretare sia un  antagonista che un personaggio positivo. Insomma, è buono per un pò tutti i ruoli, la sua costante però è che infondo agisce solo per proprio tornaconto. L'attore poi riesce a "incarnare" molto bene il licantropo. Sinceramente però a me come personaggio non piace molto.
Per quanto riguarda Derek invece tenderei a escluderlo perchè, se ben ricordo, a Davies piace molto. Però c'è da dire che Teen wolf riesce sempre ad essere totalmente imprevedibile. Però posso accettarlo, davvero. Posso dire okay praticamente alla morte di quasi tutti quei personaggi.
Quello che proprio non potrei sopportare è la morte di Isaac... voglio dire, lui mi piace tantissimo già dalla seconda stagione, è cambiato moltissimo e ora è davvero in gamba, non voglio che lo accoppino! T_T
Per sapere come andrà a finire non ci resta che aspettare e incrociare le dita per i nostri personaggi preferiti. 

lunedì 17 febbraio 2014

Once upon a time: i trailer


Ho pensato di scrivere al volo questo post per i fan di OUAT, che come me aspettano impazienti l'inizio della seconda parte della terza stagione. Non ho anticipazioni da dare, odio gli spolier con tutte le mie forze, ma vi lascio i video trailer per chi non li avesse già visti e fosse interessato^^! Ovviamente chi non si è visto la prima parte della terza stagione forse è meglio se li evita...
Once Upon A Time arriverà sulle tv statunitensi il 9 marzo.

Il primo trailer, uscito alla fine della seconda stagione:



Il secondo (almeno da quel che so) nonchè l'ultimo uscito:




venerdì 14 febbraio 2014

Tè, I love it!



Chi non adora prendere il tè? (quando faccio queste domande retoriche non so perchè ma finisco sempre per immaginare un'intera classe di persone che alza la mano all'unisono e grida "Io!)
Io lo adoro profondamente, tanto è vero che almeno un paio di tè o infusi al giorno li prendo sempre. Tra l'altro anche al supermercato si trovano una quantità impressionante di marche che fanno tea, tea aromatizzati e infusi, poi di ogni genere e tipo! Si va dal tè classico, al verde, nero, bianco e chi più ne ha, più ne metta! Per non parlare poi di quelli aromatizzati!
Ho deciso quindi, giusto perché mi sembrava carino, di scrivere un posticino parlando dei miei tea preferiti (e qui nella mia contorta mente ritorna la classe di prima e sbuffa e dice: ma una cosa più interessante, no? No, ragazzi, no! XD).
Dico subito che non mi farò alcuno scrupolo a scrivere il nome delle marche di tea che sono solita bere, incluse quelle semplicemente "esselunga" o "coop", non perché voglia fare pubblicità, ma perchè trovo che il sapore cambi da una marca all'altra, anche se di poco (o forse sono solo io che l'ho notato?), quindi metto anche quello, giusto perchè li sto in qualche modo anche consigliando.



Come tutti saprete esistono diversi tipi di tè, io ne ho assaggiati soltanto alcuni quindi posso dare la mia opinione giusto su quelli (davvero, so che non vi interessa, ma ve la scrivo lo stesso! XD)

Meglio partire dalla bevanda più classica e cioè dal tè normale, sinceramente non ho mai letto con che tipo di foglie è fatto, per me è tè normale e basta. XD
Io sinceramente prediligo quello classico della Star, quello in quella confezione rosso acceso, con il nome scritto a lato in un quadratino su uno sfondo nero. Mi piace moltissimo anche quello classico dell'esselunga, il ceylon, che stavolta si trova in una confezione gialla con un veliero disegnato a lato.
Io di solito lo prendo semplice, senza cioè aggiungere limone, zucchero o latte. Trovo che il sapore sia ottimo e non troppo forte^^! Faccio notare che io uso le confezioni con le bustine già pronte, non le foglie di tè sfuse, da mettere in infusione e poi filtrare, quindi non ho idea di come potrebbe essere un tea fatto così.

Per quanto riguarda il tè verde invece, ricordo che oltre ad avere caratteristiche antiossidanti ha una sapore molto leggero e molto meno forte del tè normale. Devo dire che non ho assaggiato molti tè verdi, quindi se qualcuno ha qualcosa da suggerire ben venga. Io di solito di questa varietà di tè prendo il Lipton in bustine che è semplicemente tea verde.
La  twinings  (si finisce sempre a parlare di questa marca quando si parla di tè, è che ne fa veramente di tutti i tipi e qualità, e per di più di solito sono buonissimi!) offre una versione collection di tè verdi, cioè una confezione con tre diversi tipi di tè verdi (alcuni aromatizzati), che non ho ancora provato ma mi ispira parecchio. Se qualcuno l'ha già provata e ha opinioni in proposito ascolto volentieri. =)

Non bevo tè nero a meno che non sia aromatizzato (e dei tè aromatizzati ne parlo dopo) quindi non so che marca consigliare di provare, ma sono apertissima se qualcuno me ne vuole consigliare di qualche tipo.

Stessa cosa per il tè rosso: mai provato, dovrebbe essere dolce da quel che ho letto e ottimo da prendere senza aggiunte...

Per il tè bianco mi limito a dire come sopra. Tra l'altro ho scoperto la sua esistenza solo girando su internet, ma ho tutta l'intenzione di procurarmi quanto prima la versione della twinings per assaggiarlo (che poi sarà normalissimo tè cinese, ma comunque assaggiamo).

Per chi ama molto il tè e vuole provarne di qualche nuovo tipo lascio questa informazione (anche se forse lo saprà già): la twinings mette a disposizione le confezioni di tè "Collection" dove sono presenti cinque diversi tipi di tea classici. La confezione contiene l'englesh brekfast tea, earl gray tea, l'agrumance tea, il lemon scented e il prince of wales tea. Sinceramente non ricordo quale mi sia piaciuto di più e quale meno, è passato un pò di tempo da quando gli ho provati, comunque il fatto che io abbia finito tutte le bustine la dice da se su quanto mi siano piaciuti!


I tè aromatizzati


Sempre la Twinings offre una piccola quantità di tè aromatizzati buonissimi (questo post inizia a sembrarmi una pubblicità della twinings).

Di té alla pesca ci sono due marche che a me piacciono:
L'Angelica ha tra i suoi prodotti un tea verde snellente aromatizzato alla pesca che è molto buono. Non so se sia efficace riguardo l'essere snellente, ma posso garantire riguardo al sapore^^.
Il Peach Tea della Twinings è uno dei miei tè aromatizzati preferiti: si tratta di tè nero aromatizzato alla pesca, molto buono e dolce, e ha un odore delizioso.
Il Vallina Tea (o semplicemente il tè alla vaniglia) della twinings è uno dei miei preferiti in assoluto. Come sapore è dolce, ma non stucchevole (alla fin fine è tè, anche se è alla vaniglia), e l'odore è buonissimo!
For Red Fruit Tea: è tè nero aromatizzato ai frutti rossi, molto buono e dolce, l'unica nota è che essendo aromatizzato con quattro diversi frutti rossi i sapori tendono un pò a confondersi.
Orange e Cinnamon Tea, sa sopratutto di arancia, con solo una vaga nota di vaniglia che lo rende dolce, è molto buono e dissetante, adatto a chi non ama molto le cose troppo dolci.
Blackcurrant tea: tè nero aromatizzato al ribes nero, giusto per rimanere in tema di "neri"

Recentemente, sempre la Twinings (si, è davvero la pubblicità della twinings questo post... come è successo??? T_T) ha immesso sul mercato - o almeno io li ho notati solo recentemente - una serie di tè , la linea Voyage, con diversi aromi.
Il mio preferito, nonché l'unico che ho assaggiato di questa linea, è il Voyage Brazilian Baia, è tè nero aromatizzato con vaniglia, noce di cocco e semi di cacao. Ogni confezione contiene 25 bustine e costa sui 5 euro (solitamente i tè aromatizzati costano la metà), però è davvero buonissimo e ne vale davvero la pena.
Gli altri due tè di questa linea non li ho ancora assaggiati e sono il Voyage African Tunda e il Voyage Indian Chai.
Il primo è tè nero proveniente dall'Africa aromatizzato con ananas, rooibos (che è praticamente tè rosso africano, dal sapore dolce o così ho letto) e karkadè (dovrebbe essere un'estratto di fiore di hibiscus o simile).  Sinceramente mi ispira moltissimo e non vedo l'ora di provarlo.
Il secondo è tè nero indiano aromatizzato con cardamomo, chiodi di garofano, zenzero e cannella, e questo sinceramente non mi attira per niente.

E con questo ho concluso il mio articoletto con i miei tè preferiti e con quelli che vorrei provare., ma se siete convinti che il supplizio sia finito vi sbagliate, perchè prossimamente vedrete apparire la parte dedicata agli infusi e alle tisane. (Di nuovo immagino la voce della classe immaginaria di cui ho parlato all'inizio del post , che grida un disperato: "NOOOOOOOOO!", un pò in stile urlo di Munch...)

martedì 11 febbraio 2014

Risposte sconcertanti

Cari miei lettori, 
credo di aver già espresso più volte e in più modi il mio "amore" per trenitalia, che tra carrozze gelide, treni in perenne ritardo o cancellati, e un organizzazione che, in confronto, quella di una bambino di tre anni o di  paperino è migliore, non ha esattamente grandi fan. Ricordo un giorno che il treno era in orario, nemmeno cinque minuti di ritardo, nessun problema con gli scambi, arrivata puntualissima... ero così scioccata che temevo che da un momento all'altro mi cascasse un pianoforte in testa!
Comunque ieri 10 Febbraio 2014, come tutti saprete ha diluviato in Toscana: i fossi sono straripati, i fiumi si apprestavano a seguire i fossi, l'acqua era ovunque, una maledizione nell'oceano e in questo caso sulla terraferma (che sembrava ormai un'oceano!). I treni sono messi male quando il tempo è decente, figurarsi ieri!
Perciò quando ieri sera mi sono collegata su facebook e mi sono messa a chiacchierare con un'amica che fa praticamente la pendolare per Pisa, visto anche tutti i casini che ci sono di solito, mi aspettavo di sentire peste e corna. Invece ha scritto qualcosa che mai, MAI, nella storia della mia vita ho sentito dire o scrivere a qualcuno che si sposta usando il treno. Ha scritto (come potete leggere qui a fianco) "Tornavo volentier anche prima eh... ma stavolta trenitalia non ha colpa". 
Non è un fake, l'immagine non è stata ritoccata, ha proprio scritto "NON E' COLPA DI TRENITALIA". Lo ha scritto. Credo che nessuno lo abbia mai scritto con sincerità prima d'ora! Trenitalia a quanto pare aveva treni in orario ieri sera! (forse la fine del mondo sta giungendo????????)
Volevo comunque documentare questo evento per i posteri, anche perchè ho la sensazione passerà molto tempo prima che qualcuno affermi nuovamente una cosa simile. XD


lunedì 10 febbraio 2014

Red by Kerstin Gier


"Opale e ambra, la prima coppia, s'avanza
canta agata, che del lupo ha sembianza,
con acquamarina in si be molle -solutio!
Seguono smeraldo e citrino - coagulatio! -
le due corniole gemelle in scorpione
e giada, numero otto, digestione.
In mi maggiore: tormalina nera,
zaffiro in fa, rischiara la sera.
E subito appresso ecco diamante,
undici e sette, leone rampante.
Projectio! Scorre il tempo così lento,
rubino è principio e fine del movimento"


Due parole veloci prima di iniziare: Red è il primo volume della trilogia nota con il nome trilogia delle gemme, una serie yung adult time travel che ha spopolato qualche annetto fa. Ho aspettato a comprarla, ero incerta, ma una volta iniziato a leggere mi ha conquistata subito.

Titolo italiano: Red
Titolo originale: Rubinrot
Autore: Kerstin Gier 
Editore: Tea
Costo: 11 euro
Trama: Per l'amica Leslie, Gwendolyn è una ragazza fortunata: quanti possono dire di abitare in un palazzo antico nel cuore di Londra, pieno di saloni, quadri e passaggi segreti? E quanti, fra gli studenti della Saint Lennox High School, possono vantare una famiglia altrettanto speciale, che da una generazione all'altra si tramanda poteri misteriosi? Eppure Gwen non ne è affatto convinta. Da quando, a causa della morte del padre, si è trasferita con la mamma e i fratelli in quella casa, la sua vita le sembra sensibilmente peggiorata. La nonna, Lady Arisa, comanda tutti a bacchetta con piglio da nobildonna e con l'aiuto dell'inquietante maggiordomo Mr Bernhard, e zia Glenda considera lei, Gwen, una ragazzina superficiale e certamente non all'altezza del nome dei Montrose. E poi c'è Charlotte, sua cugina: capelli rossi, aggraziata, bravissima a scuola e con un sorriso da Monna Lisa. È lei la prescelta, colei che dalla nascita è stata addestrata per il grande giorno in cui compirà il primo salto nel passato. Charlotte si dà un sacco di arie, ma Gwen proprio non la invidia: sa bene che si tratta di una missione pericolosissima non solo per la sua famiglia ma per l'umanità intera, e da cui potrebbe non esserci ritorno. E non importa se Charlotte non viaggerà sola ma sarà accompagnata da un altro prescelto, Gideon de Villiers, occhi verdi e sorriso sprezzante... Gwen non vorrebbe davvero trovarsi al suo posto. Per nulla al mondo...

Giudizio:

Devo dire che è molto difficile parlare di un singolo libro della trilogia, dopo che si sono letti tutti e tre i libri. Devo dire che non sono nemmeno troppo sicura di dove finisca il primo e inizi il secondo. Però farò il possibile.
Da un punto di vista puramente stilistico il libro è scritto in modo molto semplice e scorrevole, e viene raccontato in prima persona adottando il punto di vista della protagonista. 
Già in questo primo volume mette molta "carne al fuoco", futuro o meglio presente e passato iniziano ad incrociarsi da subito, creando scompiglio. Leggendolo mi sono chiesta come avrebbe fatto l'autrice a far quadrare tutto, soprattutto nei punti in cui è chiaro che in futuro Gwen sarebbe intervenuta sul passato. Comunque al storia è appassionante. 
All'inizio ti saltano un pochino i nervi a onor del vero. Pensi: ma perché cavolo Gwendalin continua a non dire alla madre che è lei a saltare in qua e in là nel tempo? Poi ti chiedi come mai non faccia una partaccia ai guardiani... insomma un po' di cose ti infastidiscono. Anche il fatto che si invaghisca subito di Gideon. Chiariamoci gente: quello si comporta veramente da s....o con lei! Sinceramente sarà bello, intelligente e bravo quanto gli pare, ma fa troppo in gradasso, ha un ego così grande! Comunque in un paio di punti inizia a riscattarsi, ma giusto in un paio! E non sono nemmeno sicura che siano nel primo libro! 
Inquietante la figura del conte San German, tanto che ti chiedi come o perchè la gente si fidi tanto di lui e dei suoi scritti. Inquietante anche il fatto che perfino i viaggiatori non si chiedano cosa c'è dietro, visto che al lettore appare subito chiaro che di fatto qualcosa dietro c'è!
La storia è appassionante: Gwen si ritrova coinvolta in tutta la faccenda dei viaggi nel tempo senza però avere la minima idea di come cavarsela, non è preparata, non sa praticamente niente. Ugualmente dimostra coraggio e determinazione, si sforza di scoprire quello che non le viene detto per contro proprio, sempre con l'aiuto della fidata amica Leslie e dei suoi amici fantasmi. Sopporta la cugina Charlotte, il cui corpo è composto metaforicamente parlando per l'89% da vetriolo, e finisce per innamorarsi del bello di turno, anche se Gideon in effetti sembra quasi una scelta obbligata visto che è l'unico ad avere la sua stessa capacità e che trascorre con lui un buon quantitativo di tempo. 
Ho apprezzato anche il primo e l'ultimo capitolo, dove il libro ci mostra invece che Gwendalin, Lucy e Paol, in fuga dopo aver rubato il primo cronografo, che parlano in modo criptico (ma sinceramente io ci sono arrivata subito).


Il film
Il film "Rubinrot", tratto dal romanzo, è apparso penso in tv in Germania il 14 marzo 2013.  Il film non esiste doppiato in italiano, tuttavia è possibile rintracciarlo sottotitolato.

TitoloRubinrot
Anno: 2013
Durata: 122 min
Genere: fantastico
Sceneggiatura: Katharina Schöde
Regia: Felix Fuchssteiner
Casa di produzione: Lieblingsfilm, mem-film, Geißendörfer Film- und Fernsehproduktion, Tele München Fernseh Produktionsgesellschaft
Interpreti e personaggi: Maria Ehrich(Gwendolyn Shepherd); Jannis Niewöhner (Gideon de Villiers), Laura Berlin (Charlotte Montrose), Jennifer Lotsi (Leslie), Florian Bartholomäi (Paul de Villiers), Josefine Preuß (Lucy Montrose), Peter Simonischek (conte di Saint-Germain)
Trama: Gwendolyn Shepherd è una normale sedicenne ingelse, facente parte, però, di una famiglia nella quale si tramanda il gene che permette di viaggiare nel tempo. Tutti sono sicuri che ad averlo ereditato sia sua cugina Charlotte, una ragazza odiosa ma praticamente perfetta, finché un giorno Gwen, dopo alcuni malesseri, si ritrova improvvisamente nella Londra del diciannovesimo secolo.  La ragazza capisce di essere lei quella destinata a diventare viaggiatrice e tuttavia è impreparata a questo destino, tanto che fatica ad accettarlo... che cosa ne sarà di lei?

Il film come sceneggiatura si discosta in alcuni punti dal libro (penso fosse inevitabile). Ad esempio i pomeriggi che Gwen trascorre nella cantina dell'istituto in un'altra epoca non esistono. In compenso Gwen incontra per puro caso suo nonno al suo secondo incontrollato viaggio nel tempo e inizia a ricevere indizi da lui che trova nei suoi viaggi.
Con l'aiuto di Gideon, Gwen, entra nell'archivio dei guardiani, per fare delle ricerche e ci rimane chiusa dentro insieme a lui. Poi c'è la profezia del Rubino che Gwen con l'aiuto di Gideon trova e legge, prima di fare un volo di diversi piani dalla torre di osservazione nel tentativo di sfuggire alle guardie. Sinceramente, visto che i due avevano la parola di sicurezza del giorno, il fatto che si siano voluti fingere dei ladri ha pochissimo senso. Comunque Gwen finisce nel cortile interno dove praticamente muore congelata, riesce a entrare dentro l'edificio dopo diverso tempo grazie a una chiave che la madre le aveva regalato come ciondolo per il suo compleanno e all'aiuto di un piccolo fantasma. Alla fine Gideon la trova e la porta in braccio in infermeria, dove viene curata per ipotermia. Tutto questo nel libro non succede.
Un'altra nota è che nel libro il fantasma del bambino è il figlio del dottor Withman, nel film è il fratello defunto del nonno di Gwen.
Anche lo zio di Gideon, nel libro non è una cattiva persona, nel film è uno stronzo colossale
Il primo bacio che Gwen e Gideon riescono a scambiarsi è sempre alla fine, sia nel libro che nel film, ma: nel libro i due sono nel confessionale, in chiesa, dove si sono rifugiati, nel film al ballo di fine anno che nel libro non c'è (in nessuno dei tre libri). 

domenica 9 febbraio 2014

Sarashi Asobi by Tobina Touya


Ogni tanto mi fisso su qualche nuovo manga appena scoperto o che stavo già leggendo, ma che una particolare svolta mi ha fatto rivalutare.
Il mio amore del momento è Sarashi Asobi
Serializzato sulla rivista Hana to Yume dal 2008, questo manga composto da solo due volumi, narra la dolcissima storia di Ai, uno shinigami (letteralmente dovrebbe voler dire "dio della morte", ma può essere considerato come la figura del mietitore o anche come una sorta di angelo della morte. Di fatto gli shinigami nella cultura giapponese, almeno da quello che so dai manga, si occupano di prelevare l'anima della persona morta e condurla nell'aldilà. Questo, a seconda del manga, può implicare il dover uccidere o meno la persona che possiede la suddetta anima. In questo lo shinigami si limita a prelevare l'anima dal corpo ormai morto.), e Ren, un'essere umano che era destinato a morire. Devo dire che i disegno non rientrano pienamente nel mio genere, sono più il tipo a cui piace il tratto di Kaori Yuki,  ma la storia è troppo carina e vagamente dark, cosa che per quanto mi riguarda non guasta!
Per una storia così posso ben sopportare dei disegni che non apprezzo particolarmente.
La cosa assurda è che non avevo davvero intenzione di mettermi a leggere qualcosa di nuovo, tuttavia girn girando alla fine sono quasi "inciampata" su questo manga. Leggendolo "per noia", come direbbe Ai, me ne sono innamorata praticamente subito. Perciò ho pensato: magari qualcuno che leggiucchia il mio blog potrebbe essere interessato (e poi avevo voglia di scriverci qualcosa!), perciò ecco a voi Sarashi Asobi.


Titolo originale: Sarashi Asobi
Autore: Tobina Touya
Editore: Hakusensha
Magazine: Hana to Yume
Tankobon: 2 (concluso)
Editore italiana: inedito
Genere: Shoujo, soprannaturale, school life
Trama: Uno shinigami, annoiato dalla sua attuale vita, decide per ammazzare il tempo di interagire con il suo nuovo "incarico", una ragazza di nome Ren Ohba. Ren è la presidentessa del consiglio studentesco, è una ragazza estremamente gentile e altruista, ma non riesce mai a mostrare agli altri i suoi veri sentimenti, risultando spesso brusca e aggressiva. Soltanto il vicepresidente conosce la sua vera natura e cerca sempre di sostenerla.
Vedendola affannarsi così tanto per gli altri senza però riuscire a comunicare i suoi sentimenti, consocio che le restano pochi giorni di vita, lo shinigami si fa avanti e con la scusa della noia entra dentro di lei facendo in modo che mostri con sincerità i ciò che prova.
Una volta arrivata a casa, nella sua stanza, Ren sfinita si chiede cosa sia successo a scuola e perchè la sua coscienza continuasse a venire fuori, quando lo shinigami ricompare spiegandole tutto e dicendole che se voleva poteva anche provare a ucciderlo di nuovo (prima aveva preso un bastone per difendersi e lui l'aveva usato per impalarsi, cosa che l'aveva spaventata a morte, prima di sparire). I due alla fine fanno amicizia. Ren promette ad Ai, questo è il nome che gli da in quanto lo shinigami le risponde che non ricorda di averne uno, che lo ascolterà sempre e che resterà al suo fianco. Così Ai inizia a frequentare la scuola di Ren e a passare tutto il tempo con lei, facendo il modo che lei mostri agli altri i suoi veri sentimenti, cosa che la ragazza non apprezza. Alla fine però, quando un uomo sta per accoltellarla Ai non può lasciarla morire e così cambia il suo destino.

Ovviamente il manga è stato tradotto in modo amatoriale in inglese, in spagnolo, in francese e in italiano. Per la traduzione italiana è possibile fare riferimento a Lovely Scans, che ha quasi concluso la traduzione del progetto. Spero sinceramente che una casa editrice decida di pubblicarlo, ma purtroppo ne dubito. =_=