lunedì 13 aprile 2015

Il cavaliere solitario di Larissa Ione




Complice i favolosi sconti e il periodo natalizio, mi ero data alla pazza gioia comprando un po' di libri su internet. "Il cavaliere solitario" rientrava tra i titoli scelti, sebbene sapevo che leggendolo mi sarei potuta trovare un po' spersa. Il libro infatti è il quarto di una serie suoi cavalieri dell'apocalisse. Cronologicamente l'ordine è:
  1. Il cavaliere eterno
  2. Il cavaliere immortale
  3. Il cavaliere letale
  4. Il cavaliere solitario
C'è anche un quinto libro che parla del padre dei cavalieri, non ho idea di quando uscirà in Italia e visto la casa editrice, tristemente famosa per il fatto di interrompere le serie anche quando alla conclusione manca solo un libro, se uscirà. u.u
Comuqnue, lasciamo perdere e torniamo alla recensione, prima che nasca l'inevitabile nervoso.



Titolo: Il cavaliere solitario
Titolo Originale: Rogue Rider
Autore: Larissa Ione
Editore: Fanucci
Genere: Paranormal romance
Data d'uscita: 23 Ottobre 2013
Prezzo: € 9.90
Trama: Le profezie, riamaste inascoltate, stanno per avverarsi. Jillian Cardiff si è rifugiata in un luogo isolato sulle Rocky Mountains per dimenticare l'attacco del demone che l'aveva quasi uccisa. Ma la sua pace viene presto interrotta al ritrovamento di un affascinante sconosciuto, un uomo senza memoria che lei salva dal congelamento. Bello, dolce e protettivo, Reseph ricorda solo il suo nome e sembra proprio il tipo di cui ci si può fidare. Reseph non ha idea del perché sia comparso nella vita di Jillian, sa solo che vuole restarci. Non sa ancora che ha portato con sé una scia di violenza, soprannaturale e feroce. Quando scoprirà di essere Pestilenza, il Cavaliere della devastazione, lui e Jillian dovranno affrontare la sfida più grande di tutte: sconfiggere gli orrori del passato per riscattare un futuro che entrambi profondamente desiderano.

Giudizio: 

La mia opinione: Premetto di non aver mai letto i libri precedenti a questo. Sono rimasta al fratello gemello di Sin che non ricordo neppure con chi cappero si è messo...
Ma arriviamo al punto Raseph, uno dei quattro cavalieri dell'apocalisse, finisce spero nel nulla in mezzo alla neve senza nessun ricordo, grazie a uno dei pochissimi personaggi che riconoscevo: Reaver. Viene salvato da Jilian, una donna che ne ha passate tante e i due alla fine si innamorano, solo che succede il patatrak, lui si ricorda dell'enorme numero di persone che ha massacrato e esce fuori di testa. Alla fine tra casini vari la Ione, che non delude mai per i suoi Happy Ending, ci regala un finale zuccheroso come piace a tutti noi. 
Ora, non avendo letto i libri precedenti di questa serie devo dire che ho trovato questo libro abbastanza interessante, sebbene non troppo originale come trama. I personaggi hanno sempre quel carattere classico della Ione e la storia è un po' sempre la solita, tranne che ogni tanto finisce nello scadente. Tipo quanto, in un colpo di scena che ho trovato alquanto discutibile, il già nominato angelo Reaver scopre di essere il padre dei 4 cavalieri dell'apocalisse, ma tant'è... (ormai si piglia quel che ci danno e fine). Avrei apprezzato un pochino più di originalità nel creare il carattere dei cavalieri, ma ormai tutti i personaggi della Ione sembrano fatti con lo stampino...
Ci sono delle cose molto apprezzabili però: all'incirca tutto quello che riguarda i cavalieri è molto interessante e abbastanza originale, non sono per forza cattivi e non combattono per forza per il male. L'idea del cavallo tatuato che poteva materializzarsi poi era davvero carinissima e ho amato ritrovare i vecchi personaggi come Wraith o Eidolon. La Ione poi sa essere molto divertente, e più di una volta mi sono trovata a ridacchiare. 
Il problema principale del libro, riassumendo, è la sua banalità. E' carino, di piacevole lettura, ma una volta finito i personaggi non ti lasciando assolutamente niente. La Ione non è, né è mai stata una di quelle autrici che o la odi o la ami, perché ha sfogato tutta la sua originalità nel primo libro, assolutamente interessante e con trovate davvero brillanti, che però poi si esauriva da se. Nei libri dopo, ritrovandoci sempre in questo  mondo così creato dall'autrice, vediamo che le trovate originali iniziano a scemare fino a che tutto non diventa banale e vagamente apocalittico (cosa che non apprezzo mai!). 
Il problema di questa autrice, oltre alla ripetitività, è che molto spesso non capisci il perché i personaggi si leghino l'uno all'altro e anche in questo libro è lo stesso: Raseph è privo di memoria, ma in due giorni si lega a Jilian in modo assurdo e insensato. Lei poi che rimane legata a lui dopo che ha scoperto quello che le ha fatto, e dopo che stavano insieme da meno di un mese... bah, va bene...
In conclusione il libro è carino, niente di più, niente di meno...

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