sabato 28 maggio 2016

Un addio a Castle, che dopo ben sette anni giunge al termine


Poco tempo fa è arrivata la notizia della cancellazione di un telefilm che seguo da tantissimi anni: Castle. Ricordo il primo episodio che ho visto, convinta che mi avrebbe annoiato perché è raro che mi piacciano i polizieschi. Invece Castle prende: ironico, divertente, appassionante e ricco di intrighi, la storia che si è snodata per ben otto stagioni, a partire dal lontano 2009, ha appassionato moltissime persone.

Le premesse sono semplici: Richard Castle, uno scritto egocentrico e brillante, viene interrogato dalla polizia in merito ad alcuni omicidi in cui i corpi sono stati disposti come nei suoi libri. Intrigato dalla faccenda, lo scrittore di gialli inizia a indagare, spalleggiando l'agente incaricato del caso, la bella e giovane Kate Beckett, e stringendo amicizia con gli altri poliziotti della omicidi: Javier Esposito e Kevin Ryan. Con una figlia adolescente e una madre single che gira per casa Castle decide di continuare, una volta risolto il caso, a collaborare con la polizia seguendo la detective Beckett nelle indagini, considerandola la sua musa per il suo prossimo libro...

Castle è un telefilm poliziesco che è durato tanto, a mio avviso. Sette lunghi anni, ben otto stagioni, nel corso delle quali ha perso un po' di smalto, almeno secondo me. Sopratutto nell'ultima si avverte che le cose non vengono più trattate bene come nelle scorse stagioni, tanto che alcuni episodi sono semplicemente noiosi. Ciò che mi ha permesso di continuare a vedere questo show è la comicità che portava il protagonista negli episodi, sempre con la battuta pronta e qualche assurda teoria, oltre che la love story tra lui e Kate Backett, che ci mette davvero taaaaanto a partire (praticamente quando tutti si erano arresi e ormai avevano smesso di sperarci, i due si mettono insieme).

L'ultimo episodio della serie, andato in onda la settimana scorsa, era una cosa inguardabile. Un parapiglia dall'inizio alla fine, dove negli ultimi minuti (in realtà dal 41:45 a 42:32, quindi manco un minuto intero) abbiamo un "Happy Ending" confuso e poco comprensibile, nonché incredibilmente veloce. L'immagine da cui parte tutto è quella di Kate e Castle che, feriti gravemente e stesi sul pavimento, si stringono la mano. Dopo di che attacca la voce di loro due fori campo che replica il finale del primo episodio, per qualche misteriosa ragione, poi appare la scritta "Sette anni dopo". Apparentemente negli ultimi sette anni, loro sopravvissuti alla sparatoria, hanno cambiato casa e fatto tre figli. in realtà la chiave di lettura può anche essere molteplice, in quanto è alla fine del dialogo della prima stagione che appare la scritta "Sette anni dopo" e i protagonisti non appaiono minimamente invecchiati, ma beh... lasciamo stare.
Visto che il tutto avviene in 50 secondi circa, che si riducono a meno ancora se togliamo il dialogo del primo episodio, direi che possiamo dire tranquillamente che è uno schifo. Che fine del cavolo! Ci volevano giusto due o tre minuti in più per la chiusura, per far vedere qualcosa di più che questa tristezza veloce e vagamente caotica. La parte migliore probabilmente sono gli ultimi secondi dove la voce fuori campo di Castle dice "Ogni scrittore ha bisogno della sua musa" e la voce fuori campo di Kate dice "Sempre" e poi quella di lui ripete "Sempre".
Finale troppo misero veramente. Sopratutto per una serie che ci ha accompagnato così a lungo!

Così, per commemorarla, invece di provare a commentare l'intera serie o l'ultimo episodio nello specifico, pensavo di lasciarvi un piccolo elenco delle cose di questo telefilm che mi sono piaciute (scene, frasi, dialoghi ecc...), tentando di non dilungarmi troppo (un massimo di dieci, autoimposto!).



  1. "C'è sempre una storia, bisogna solo trovarla": è la premessa con cui Castle inizia a lavorare come consulente della polizia: il nostro scrittore preferito infatti, proprio grazie al suo mestiere, conosce l'importanza delle ragioni che spingono le persone a comportarsi in un determinato modo. Beckett stessa dice che mentre lei vede gli indizi, Castle vede la storia e questo la aiuta a risolvere i casi.
  2. MELE! Se serve che aggiunga altro iniziate a riguardarvi la serie!
  3. L'episodio in cui l'amica di Kate esce con Castle e lei interrompe l'appuntamento per interrogarla sul caso di omicidio e lei l'accusa di essere "cotta di Castle"! Quanto ho riso!
  4. Gli omicidi delle fiabe, in cui sembrava che Once upon a Time fosse entrato in Castle, diventando un giallo XD
  5. I rifiuti non sono un male: ricordate l'episodio in cui Alexis viene respinta dall'università di Darmounth? Chiede a Castle perchè lui tiene incorniciato la prima lettera di rifiuto che gli è stata spedita da un editore. Il padre le racconta allora che ha ricevuto 20 lettere di rifiuto prima di trovare una casa editrice disposta a pubblicare il suo libro. Quella lettera serve a ricordargli gli ostacoli superati. Un rifiuto non è un fallimento, asserisce lo scrittore, ciò che conta è come li affronti.
  6. Castle e Kate. Solo, semplicemente, meravigliosamente, Castle e Kate. 
  7. L'indimenticabile frase di Kate "Anche nei giorni più brutti c'è sempre posto per un po' di gioia".
  8. I due episodi in cui rapiscono Alexis e il tuo cuore sembra fermarsi. Ti rendi conto di quanto immensamente Castle ami sua figlia, quando vedi che non c'è niente che non farebbe per lei.
  9. "Se puoi raccontarlo, puoi scriverlo". La premessa con cui Castle riesce a far scrivere dei bambini per scoprire chi di loro ha assistito a un crimine. Chiunque, secondo il nostro scrittore di gialli preferito, può essere uno scrittore.
  10. Attenzione all'effetto "Pettinson": indimenticabile questo episodio, in cui per una volta la voce della ragione è Castle, anche se solo per poco. Il nostro scrittore di gialli ricorda all'amata Beckett che ogni persona è umana, ogni persona ha i propri tempi e i propri modi e invece di confrontarsi con gli altri, dovremmo concentraci su noi stessi e i nostri traguardi e stare vicino alle persone che ci amano.
Beh, addio Castle, grazie per queste memorabili otto stagioni.

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