sabato 15 aprile 2017

Tredici : questa volta parliamo del telefilm


Salve lettori, finalmente siamo qui!
E' stato difficile scrivere questa recensione, tante parti sono state cancellate e poi riscritte, sopratutto perchè inizialmente mi ero dilungata un pochino troppo sul significato del telefilm. Vorrei chiarire una cosa: Netflix, che ci regala meravigliosi telefilm, alcuni che trattano temi di un certo peso come questo, non lo fa per pura bontà del proprio cuore, non per lanciare segnali di attenzione per il disagio degli adolescenti, ma per soldi. Questo non sminuisce minimamente il valore del telefilm in se né dei temi trattati, solo che pensando a questo ho evitato di essere troppo filosofica. 

In Tredici troviamo quei classici argomenti che nei telefilm la maggioranza delle volte vengono glissati o trattati al massimo per un paio di episodi, senza essere troppo approfonditi. Temi come il bullismo o il cyberbullismo, lo stupro, la depressione o il suicidio sono raramente trattati in modo approfondito o realistico nelle serie tv.
Sono tutti temi importati, temi che hanno un grande peso, di cui non si parla volentieri e questa è una delle ragioni per cui, a detta dei produttori e del regista, è stato fatto questo telefilm: per accendere un dibattito, per spingere la gente ad affrontare questi problemi e a parlarne.

La storia inizia quando un sedicenne, Clay Jensen torna da scuola e fuori dalla porta trova ad aspettarlo un pacco contente una pessima sorpresa: sette audiocassette numerate con dello smalto blu. Ascoltandole, scopre che a registrarle è stata Hannah Baker, la ragazza di cui si era innamorato e che recentemente si era tolta la vita. 
La voce di Hannah informa l'ascoltatore che quelle tredici cassette parlano della sua vita, o meglio del motivo per cui è finita e che se anche l'ascoltatore aveva ricevuto quelle cassette allora una di quelle riguardava anche lui. Clay le ascolta sconvolto, chiedendosi cosa possa aver fatto ad Hannah, ma cassetta dopo cassetta il ragazzo inizia a guardarsi intorno con occhi ben diversi, provando rabbia verso le persone che una dopo l'altra hanno distrutto la ragazza di cui era innamorato e decide di provare a vendicarsi. Questi suoi comportamenti inizieranno ad allarmare gli altri ragazzi che si metteranno in moto per reagire....

Cosa ho apprezzato di questo telefilm? La sua crudezza, credo. La telecamera non si stacca da Hannah, né quando la ragazza viene violentata, né quando si taglia le vene. Non ci sono mistificazioni o sotterfugi, c'è solo un tentativo di trasmettere, o almeno così ho percepito, tutto il peso di quello che succede nella sua tragicità. 
Tredici è un telefilm che è difficile da vedere, impossibile farsi una maratona, devi riprendere fiato tra un episodio e l'altro, sopratutto mano a mano che va avanti la storia e le situazioni diventano più pesanti, sia per Hannah, che lentamente sprofonda nella depressione, sia per Clay, la cui rabbia e il dolore lo mettono in antagonismo con gli altri.

Mi sono piaciuti molto alcuni cambiamenti apportati rispetto alla trama del libro, tanto per dirne una il libro si svolge in un unico giorno, per forza di cose Clay, i cui stati emotivi sono comunque altalenanti, non ha praticamente il tempo di interagire quasi con nessuno.
Nel telefilm si trova invece ad andare a scuola con i ragazzi che hanno spinto Hannah al suicidio e loro sanno che Clay è diverso da loro. E' molto interessante vedere le dinamiche che iniziano ad instaurarsi: Clay nel telefilm era quasi invisibile a scuola, un tipo tranquillo, un bravo ragazzo che non si faceva notare, ma che aveva buoni amici. Una volta che gli arrivano le cassette esce fuori di testa e la sua reazione, il modo in cui cerca di fare qualcosa è quello che fa entrare nel panico le altre persone presenti sulle cassette. E' a quel punto che le dinamiche tra loro si fanno interessanti ed è una parte che nel libro manca completamente e quindi non sai cosa aspettarti.


Mi sono piaciuti molto i personaggi, il modo in cui sono resi a tutto tondo, come nessuno sia davvero del tutto cattivo o del tutto buono. Mi piace che in una storia ci siano più versioni, che il punto di vista di Hannah non sia la sola verità, come la lettera che la ragazza lascia a Zack e che è convinta lui abbia gettato. Non ho capito bene il perchè abbiano cambiato il personaggio di Courtney così tanto, ma comunque risulta abbastanza credibile.
Mi è piaciuto vedere visivamente i cambiamenti dovuti al suicidio di Hannah: la devastazione che ha portato nella vita delle persone che la amavano è resa a tutto tondo, tanto nei gesti, quando nel modo di vestire o pettinarsi. Mi riferisco alla bellissima Kate Walsh, che interpreta la madre di Hannah, che viene spesso mostrata sia nel passato, prima della perdita della figlia, che nel presente. Sembra una sciocchezza, ma rende bene la situazione, vederla per niente curata.

Alcune cose però non sono tanto chiare.
Perchè mettere Clay nell'undicesima cassetta? Hannah ha sempre raccontato la sua storia in modo cronologico e anche nel telefilm è stata presentata in questo modo, tranne quando si tratta di Clay. Sembra una piccolezza lo so, ma ammettiamo un attimo che non ha affatto senso che Clay si trovi nella undicesima cassetta invece che nella nona e che non ha nemmeno senso che Hannah lo incolpi di qualcosa. Nel libro la ragazza dice chiaramente che Clay non fa parte della sua lista e che, in pratica, l'unica ragione per cui è sulle cassette è che lei è andata alla festa per lui. Nel telefilm di Clay si parla dopo di tutto quello che è successo alla festa e sinceramente l'ho trovato insensato. Certo, probabilmente è stato fatto perchè così potevano far interagire con lui anche i personaggi che altrimenti non avrebbero avuto ragione di avvicinarlo dato che ancora non erano nelle cassette e fargli consegnare le cassette direttamente all'ultima persona della lista, ma non ho comunque apprezzato.

La storia del cartello di stop: apparentemente lì non si usa dare la precedenza a destra o fare attenzione quando si arriva a un incrocio se non c'è un cartello di STOP nei paraggi, altrimenti non si spiega perchè ci si monti un tale caso sopra. Certo è comprensibile che Hannah si senta in colpa, assolutamente, ma che Clay nel telefilm monti un tale caso su questo lo è un po' meno... o forse sono io che non vedo questa grandissima colpa, non lo so. Hanno buttato giù un cartello, non investito una persona. L'incidente sarebbe potuto benissimo capitare lo stesso.

Tutto qui, non erano tante le mie perplessità vero?

Ho amato questo telefilm, per quanto vederlo non sia stato facile... è una serie che consiglio, perchè è davvero stupenda.



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